IL CONSIGLIO DI UN AMICO VALE ORO. Ecco a voi le nuove Facebook Recommendations
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Rino Scoppio
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I consigli dei nostri amici contano molto nelle nostre scelte di acquisto.
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Facebook presenta il nuovo strumento RECOMMENDATIONS.
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Al momento è attivo negli Stati Uniti ma presto verrà esteso in tutto il mondo.
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Ecco come funziona.
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Cerchiamo un teatro, uno spettacolo, un parrucchiere, un buon ristorante dove mangiare con gli amici?
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Digitando una o più parole chiave nei nostri post, Facebook ci segnalerà le indicazioni che arriveranno dai nostri amici.
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Nei risultati di ricerca saranno naturalmente evidenziate le attività che già dispongono di una propria Pagina Facebook.
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I consigli dei nostri amici saranno visibili su una mappa interattiva dove saranno indicati luoghi di attrazione, locali, eventi e servizi segnalati dai nostri amici.
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Con Facebook Recommendations arrivano sulle pagine anche i nuovi bottoni di invito all’azione (call to action).
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I fan di un’azienda potranno dunque ordinare prodotti, servizi, consulenze, preventivi e anche biglietti per i concerti.
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Quest’ultima possibilità e offerta grazie alla nuova partnership che Facebook ha stabilito con EventBrite e TicketMaster.
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Leggi QUI, il comunicato ufficiale su Facebook Recommendations.
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PON INIZIATIVA PMI (SME initiative)
|Autore: Giorgio Caracciolo|
Con Iniziativa PMI in arrivo 1,2 miliardi di nuove risorse per Sud Italia, Sicilia e Sardegna.
L’Italia è il primo tra gli Stati Membri dell’Unione europea a concretizzare il nuovo programma di accesso al credito denominato SME Initiative, previsto dalla programmazione Ue 2014-2020 utilizzando lo strumento della cartolarizzazione di crediti esistenti che consente a banche e altri intermediari finanziari di liberare risorse per la concessione di nuovi prestiti alle piccole e medie imprese, incluso le micro.
Nei prossimi giorni il FEI pubblicherà un invito a manifestare interesse finalizzato a selezionare gli intermediari finanziari ammissibili (banche, istituti di garanzia, società di leasing).
I SOCIAL MEDIA: UN NUOVO CANALE PER MIGLIORARE LA RELAZIONE CON I CLIENTI. Scarica la nuova indagine pubblicata dall’ABI

Rino Scoppio
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L’Associazione Bancaria Italiana (ABI), ha pubblicato la sua ultima ricerca “Banche e Social Media”.
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L’indagine è stata realizzata in collaborazione con Kpmg Advisory.
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Un dato risalta su tutti: il 90% delle banche sono attive sui social media.
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Questi non sono più visti come semplice canale di comunicazione ma anche come un importante punto di contatto con la clientela.
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Facebook, YouTube, Twitter e LinkedIn sono le piattaforme social maggiormente utilizzate.
(In verde le piccole banche. In rosso le grandi banche).
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Ecco i maggiori temi di conversazione.
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La relazione con il cliente si rafforza sempre di più anche avvalendosi degli strumenti di messaggistica.
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Le banche aggiornano costantemente le proprie pagine, con contenuti tipicamente bancari ma anche rivolti alle iniziative sul territorio.
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Ampio spazio viene dedicato a progetti su arte, cultura, spettacoli, sport, turismo e viaggi, tecnologia e iniziative no profit.
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Sui social cambia anche il linguaggio usato nel dialogo con le persone.
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Immagini e foto sono il principale strumento di comunicazione (con un peso pari al 42% sul totale delle tipologie).
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I social consentono dunque di raggiungere diversi obiettivi strategici:
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Non manca nello studio un focus sugli strumenti più innovativi che i social media stanno di recente mettendo a disposizione:
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– creazione gruppi di offerta,
– chatbots (software robotici che possono rispondere alle richieste più semplici dei clienti),
– anteprime di eventi e dirette streaming
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Per scaricare la ricerca dell’ABI, clicca QUI
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L’INCUBO DEGLI ITALIANI ? LE TASSE. Scarica il report dell’Ipsos
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Rino Scoppio
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Ipsos ha pubblicato in questi giorni una ricerca internazionale:
“COSA PREOCCUPA IN MONDO”.
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Sono state effettuate 18.014 interviste in 25 paesi.
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Ecco i risultati più interessanti.
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Gli italiani sono scoraggiati e sfiduciati.
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Per l’83% degli intervistati stiamo andando verso la direzione sbagliata, e solo i francesi, i messicani e i brasiliani la vedono più nera di noi.
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Ma quali sono le paure + grandi?
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Non è il terrorismo ma la disoccupazione la grande paura collettiva del pianeta.
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Spagna e Italia sono ai primi posti.
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Il 66% degli intervistati italiani l’ha inserita tra le tre preoccupazioni principali.
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Ma il vero incubo degli italiani sono le tasse.
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In questa preoccupazione ci piazziamo al primo posto nel mondo.
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L’elenco completo delle nostre paure, aggiornato ad agosto, è questo:
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– disoccupazione 66%
– tasse 40%
– corruzione 34%
– immigrazione 32%
– povertà e diseguaglianza 31%;
– criminalità 20%
– salute 14%
– terrorismo 13%
– istruzione 8%
– declino morale 8%
– conservazione dei programmi sociali 7%
– minacce all’ambiente 7%
– estremismo 4%
– inflazione 3%
– cambiamento climatico 3%
– accesso al credito 2%;
– obesità infantile 1%.
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Per scaricare il report completo di Ipsos, clicca QUI
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CRESCONO SENZA SOSTA GLI AGRITURISMI IN ITALIA. Scarica gli ultimi dati pubblicati dall’Istat
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Rino Scoppio
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L’Istat ha pubblicato in questi giorni gli ultimi dati sugli agriturismi in Italia.
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Prosegue nel 2015 il trend di crescita del settore dell’agriturismo registrato negli ultimi anni, sia per il numero di strutture sia per le presenze.
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Le aziende agrituristiche autorizzate nel 2015 sono 22.238, 494 in più rispetto all’anno precedente (+2,3%).
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Tale incremento è dato dalla differenza tra le 1.628 nuove aziende e le 1.134 cessazioni.
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Le presenze dei clienti negli agriturismi ammontano a 11,3 milioni (+4,9% rispetto al 2014).
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Viene confermata anche nel 2015 la tendenza a di-versificare i servizi proponendo pacchetti turistici integrati.
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8.162 aziende svolgono contemporaneamente attività di alloggio e ristorazione, 10.440 offrono oltre all’alloggio altre attività agrituristiche e 1.707 svolgono tutte le tipologie di attività agrituristiche autorizzate (alloggio, ristorazione, degustazione, ecc.).
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Il centro Italia e il Trentino Alto Adige vede la maggiore presenza di agriturismi.
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Per scaricare il report dell’Istat clicca QUI
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I NUOVI INCENTIVI DEL PIANO INDUSTRIA 4.0
|Autore: Giorgio Caracciolo|
Tra le novità della Legge di Stabilità 2017, che il Governo presenterà alle Camere il 15 ottobre, ci sono la riconferma del superammortamento al 140% del costo di acquisto dei beni strumentali e l’introduzione di ulteriori incentivi all’interno del Piano nazionale Industria 4.0 finalizzato a promuovere la Quarta rivoluzione industriale del nostro Paese attraverso incentivi alle imprese per 700 milioni di euro.
L’iniziativa del governo punta decisamente all’Innovazione, in attuazione della Strategia europea per la Digital Industrial Leadership secondo la quale la Commissione europea prevede di dedicare alla digitalizzazione e all’Industria 4.0 circa 500 milioni di euro per i prossimi 5 anni attraverso 8 aree di intervento: rilanciare gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in R&S, conoscenza e innovazione; favorire la crescita dimensionale delle imprese; sostenere la nuova imprenditorialità innovativa; definire protocolli, standard e criteri di interoperabilità condivisi a livello europeo; garantire la sicurezza delle reti e la tutela della privacy; assicurare adeguate infrastrutture di rete; diffondere le competenze per Industry 4.0; canalizzare le risorse finanziare.
I nuovi incentivi fiscali e finanziari che entreranno in vigore dal 2017 riguardano in particolare: 1) un incremento dell’aliquota per investimenti legati a Industria 4.0 con iper-ammortamento al 250% ai fini IRPEF e IRES sugli investimenti in Tecnologie digitali, Agrifood e Impianti per il miglioramento dei consumi energetici; 2) un Credito d’imposta potenziato dal 25% al 50% per gli investimenti incrementali in R&S; 3) la detassazione del salario di produttività cui sono destinati 1,3 miliardi di euro nel periodo 2017-2020; 4) nuove detrazioni fiscali al 30% per gli investimenti fino a 1 milione di euro realizzati dalle PMI innovative e per le startup, oltre le detrazioni fiscali anche l’assorbimento delle perdite registrate nei primi 4 anni da parte di società “sponsor”; 5) detassazione capital gain su investimenti a medio/lungo termine; 6) programma “acceleratori di impresa” per finanziare la nascita di nuove imprese; 7) fondi di investimento per l’industrializzazione di idee e brevetti ad alto contenuto tecnologico; 8) fondi di Venture Capital dedicati a startup Industria 4.0 in co-matching.
Per maggiori informazioni scarica la scheda piano-nazionale-industria-4-0
“COME TI PERMETTI DI DARMI DELL’ANZIANO?!”. Scarica la nuova indagine pubblicata dall’Osservatorio Senior
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Rino Scoppio
L’Associazione Osservatorio Senior e il Laboratorio TRAIL dell’Università Cattolica, hanno pubblicato la Ricerca“Un ritratto dei nuovi Senior – Generazioni a confronto”.
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L’indagine,svoltasi tra settembre 2015 e settembre 2016, si è focalizzata sulla “percezione dei senior”, intesa sia come immagine che i senior hanno di se stessi, sia come rappresentazione sociale dei senior.
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È in corso una rivoluzione demografica, in tutto il mondo e in modo particolarmente accentuato in Italia.
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Questa comporta una reinterpretazione delle fasi della vita, e con essa un cambiamento delle aspettative esistenziali delle persone.
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Nello studio è stata dedicata una particolare attenzione alle seguenti dimensioni:
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Capacità fisiche e condizioni di salute
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Capacità lavorative e motivazioni di lavoro
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Relazioni affettive
Ecco i principali risultati.
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In Italia al 1° gennaio 2016 i residenti over55 sono oltre 21 milioni.
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L’aspettativa di vita è di circa 80 anni per gli uomini e 85 per le donne, 2 anni in più rispetto alla media europea.
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La prima evidenza della ricerca è che i senior non si sentono anziani.
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Il 43,9% degli uomini e il 37,6% delle donne dichiarano di non sentirsi per nulla anziani.
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In quali occasioni le persone iniziano a sentirsi anziane?
A cosa viene associato il proprio invecchiamento?
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Donne e uomini vivono in maniera diversa la percezione di PENSIONE e PROBLEMI FISICI
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Per scaricare il report completo dell’Osservatorio Senior, clicca QUI
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HAI PRESENTE QUELLI CHE SE NE VANNO DALL’ITALIA ? Ecco i numeri. Scarica il rapporto pubblicato dalla Fondazione Migrantes
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Rino Scoppio
La Fondazione Migrantes ha pubblicato il Rapporto Italiani nel mondo 2016.
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Cresce il numero dei connazionali che lascia l’Italia per lavorare e cercare nuove opportunità all’estero.
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In 107.529 sono espatriati nel 2015, con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente.
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La Germania e la Gran Bretagna rimangono le destinazioni preferite.
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A partire sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni.
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Gli italiani partiti nel 2015 provengono, per la maggior parte, da Lombardia (20.088), Veneto (10.374) e Sicilia (9.823).
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Si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese.
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Gli italiani presenti all’estero e iscritti all’Anagrafe Italiana Residenti all’Estero (AIRE) sono in totale 4.811.163.
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Ecco i principali paesi nei quali vivono.
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L’Argentina rimane la nazione al mondo con il maggior numero di italiani residenti.
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Per scaricare il rapporto della Fondazione Migrantes, clicca QUI
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