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QUANTO VALE IL SETTORE DELLA CULTURA IN ITALIA? 89,9 miliardi di euro. Scarica l’indagine pubblicata da Symbola e UnionCamere
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Rino Scoppio
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E’ stata pubblicata l’edizione 2017 della ricerca
“IO SONO CULTURA”.
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Lo studio è realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere in collaborazione con la Regione Marche.
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Oggi la cultura è uno dei fattori produttivi che più alimentano la qualità e la competitività, uno dei motori primari della nostra economia.
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Al Sistema Produttivo Culturale e Creativo (industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico artistico, performing arts e arti visive, produzioni creative-driven) si deve il 6% della ricchezza prodotta in Italia: 89,9 miliardi di euro.
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Il dato è in crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente.
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E non finisce qui, perché la cultura ha sul resto dell’economia un effetto moltiplicatore pari a 1,8.
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In altri termini, per ogni euro prodotto dalla cultura se ne attivano 1,8 in altri settori.
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Gli 89,9 miliardi, quindi, ne ‘stimolano’ altri 160 per arrivare a quei 250 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale, il 16,7% del valore aggiunto nazionale, col turismo come primo beneficiario di questo effetto volano.
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Lombardia e Lazio sono le regioni più importanti.
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Roma e Milano sono la capitali della cultura italiana.
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Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a 1,5 milioni di persone, il 6% del totale degli occupati in Italia.
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Dato anch’esso in crescita: +1,5%.
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Tutti i segmenti registrano bilanci positivi, sia in termini di valore aggiunto che di occupazione.
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La cultura vede la presenza di migliaia di aziende.
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Stampa e Editoria è il comparto più importante con 96.264 imprese attive.
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Per scaricare la ricerca completa (230 pagine), clicca QUI
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LO SCENARIO DI MARCHI & BREVETTI IN ITALIA ED EUROPA. Scarica il rapporto pubblicato da UnionCamere
Unioncamere ha pubblicato il Rapporto 2014 su Brevetti, Marchi e Design.
La culla dell’innovazione si trova presso le imprese italiane, alle quali si devono l’85% delle domande di brevetto pubblicate dall’EPO, l’88% dei marchi comunitari depositati presso l’UAMI tra il 2004 e il 2013, e il 93% delle domande di design comunitario depositate tra il 2009 e il 2013.
E’ in diminuzione il numero delle aziende che hanno sviluppato almeno un brevetto europeo (circa 6 mila), restano stabili le imprese che hanno depositato almeno un disegno comunitario (circa 4 mila), mentre sono in forte crescita quelle che ricorrono alla protezione dei prodotti e dei servizi registrando un marchio comunitario (oltre 14 mila).
Per scaricare il rapporto di UnionCamere, clicca QUI