13 luglio 2022 13:24 / Lascia un commento

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Rino Scoppio
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Il Censis ha pubblicato il rapporto annuale sulle università italiane pubbliche e private.
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La 1^ posizione tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) è occupata anche quest’anno dall’Università di Bologna, con un punteggio complessivo di 89,8.
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Seguono l’Università di Padova e La Sapienza di Roma.
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L’Università di Pavia detiene la posizione di vertice tra i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti).
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La classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) è guidata dall’Università di Siena.
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Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) continua a occupare la prima posizione l’Università di Camerino.
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La classifica dei Politecnici è guidata anche quest’anno dal Politecnico di Milano.
A seguire: Politecnico di Torino, Iuav di Venezia, Politecnico di Bari
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Per scaricare le classifiche complete pubblicate dal Censis, clicca QUI
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14 dicembre 2019 15:43 / Lascia un commento
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Rino Scoppio
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La Federazione del Mare in collaborazione con il Censis ha presentato il VI Rapporto sull’Economia del Mare.
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Ecco i principali indicatori.
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Il cluster marittimo italiano produce beni e servizi per 34,3 miliardi di euro.
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Dà lavoro a 529mila addetti.
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20,5 miliardi di euro l’anno sono spesi in acquisti di beni e servizi dal cluster marittimo
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L’Italia ha i seguenti record:
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– la 5^ flotta di bandiera tra le maggiori economie riunite nel G20 (la 2^ tra quelle occidentali);
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– la 1^ nel mondo di navi RoRo, per lo più impiegate nel cabotaggio marittimo e sulle “autostrade del mare”;
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– la 5^ di navi-cisterna speciali per prodotti petroliferi;
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– il sistema portuale italiano è stato a lungo il 1° in Europa per volumi di merce trasportata (oggi è il 3°);
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– resta il 1° in Europa per movimento di navi da crociera e di croceristi;
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– abbiamo la leadership mondiale nella costruzione di navi da crociera e mega-yacht;
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– la nostra flotta da pesca è la 2^ del Mediterraneo ed è in grande sviluppo l’acquacoltura;
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– è in crescita la formazione marittima, specie per i quadri ufficiali, e l’occupazione;
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– aumentano anche nel settore marittimo gli investimenti nella tutela dell’ambiente.
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Per scaricare il report, clicca QUI
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15 ottobre 2018 13:34 / Lascia un commento
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Rino Scoppio
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Il Censis ha pubblicato il suo consueto rapporto sui consumi mediatici degli italiani.
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Ecco i principali indicatori.
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La televisione ha registrato una leggera flessione dei telespettatori, determinata dal calo delle sue forme di diffusione più tradizionali.
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Continua a crescere la tv via internet e la mobile tv.
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Gli italiani che guardano i programmi di Netflix, Infinity, Now Tv, Tim Vision e le altre piattaforme di tv on demand sono aumentati dall’11,1% al 17,9%, con punte del 29,1% tra i giovani under 30;.
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La radio continua a rivelarsi all’avanguardia all’interno del sistema dei media.
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Complessivamente, i radioascoltatori sono il 79,3% degli italiani.
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La radio tradizionale perde 2,9 punti percentuali di utenza.
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La flessione è compensata dall’ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc e soprattutto attraverso lo smartphone.
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Gli utenti dei social network aumentano dal 67,3% al 72,5% della popolazione.
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In conclusione vediamo per gli ultimi 10 anni la crescita e la diminuzione di mass media e media digitali.
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Per scaricare il report dell’Istat, clicca QUI
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12 ottobre 2017 13:47 / Lascia un commento

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Rino Scoppio
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Il Censis ha pubblicato la nuova indagine sui consumi mediatici degli italiani.
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Ecco i principali risultati.
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La televisione occupa il primo posto tra i media degli italiani, pur avendo perso 2 punti percentuali di utenza rispetto allo scorso anno.
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Si assiste ad un raddoppio della quota di popolazione che utilizza lo smartphone per guardare la tv.
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La Tv satellitare si avvia ad una fase di maturità.
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La radio si conferma ancora ai vertici delle preferenze degli italiani, con una utenza complessiva dell’82,6% considerando tutti i vettori dei programmi radiofonici.
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I quotidiani continuano a soffrire per la mancata integrazione nel mondo della comunicazione digitale.
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Complessivamente, i lettori di libri si attestano al 45,7% della popolazione totale, confermando la ancora scarsa capacità dei libri elettronici di attirare nuovi lettori.
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WhatsApp, Facebook e YouTube conquistano le preferenze degli italiani.
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Guardiamo ora l’andamento dei consumi mediatici degli italiani negli ultimi 5 anni.
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Lo smartphone ha segnato anno dopo anno un vero e proprio boom.
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La lettura di libri e giornali ha subito un crollo.
Le distanze tra i consumi mediatici dei giovani e quelli degli anziani continuano a essere rilevantissime.
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I telegiornali sono ancora un baluardo dell’informazione; i giovani però iniziano a cambiare le abitudini.
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Gli italiani cosa cercano sul web?
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Luoghi e aziende sono ai primi posti.
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Al 1° posto tra i fattori ritenuti più centrali nell’immaginario collettivo della società di oggi si trova ancora il “posto fisso”.
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Per scaricare il report del Censis, clicca QUI
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10 dicembre 2015 16:16 / Lascia un commento

Censis e Unipol hanno pubblicato il report
“Welfare Italia 2015 Impatto e potenziale di crescita della White Economy”.
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È ormai chiaro a tutti che la domanda di salute e di assistenza è destinata ad aumentare nel tempo.

Questa domanda potrà essere soddisfatta solo con un sistema di offerta solido, integrato, in grado di crescere e di adeguare rapidamente le prestazioni che eroga.
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Un sistema in cui l’offerta privata, nelle sue tante e diverse forme, potrà e dovrà giocare un ruolo sempre più rilevante.

La ricerca mette in luce il valore economico e occupazionale dell’insieme delle attività pubbliche e private riconducibili al benessere delle persone (salute, previdenza, assistenza).
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La domanda di welfare e la filiera della «white economy» che vi dà risposta sarà il vero driver della ripresa.
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Per scaricare il report del Censis, clicca QUI
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27 ottobre 2015 17:28 / Lascia un commento

Questo è il V Rapporto sull’Economia del mare che la Federazione del sistema marittimo italiano realizza assieme alla Fondazione Censis.
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Vent’anni fa uscì il primo di questi rapporti che univa le principali componenti private dell’economia marittima italiana per definirne la dimensione in termini di valore della produzione e di occupazione.
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Si trattava di uno dei primi esperimenti in Europa di dare voce unitaria a quello che oggi tutti chiamano cluster marittimo, oggetto ormai di specifiche politiche dell’Unione.
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Nel Rapporto sono state considerate anche le attività marittime istituzionali (Marina Militare, Guardia costiera, Autorità portuali, istituti di previdenza e assistenza), che completano un quadro realistico del cluster.
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E’ cambiata la dimensione della produzione e dell’occupazione delle attività marittime.
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Da una produzione pari a 21 miliardi di euro si è passati a quasi 33 miliardi di euro.
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L’occupazione è arrivata a 170mila addetti diretti e 300mila indiretti.
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Il settore marittimo in 20 anni è cresciuto del 55%, pur rallentato dalla lunga crisi finanziaria ed economica, che ha ovviamente toccato pesantemente attività molto integrate nel commercio mondiale.
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Per scaricare il report, clicca QUI
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