“…Non si ferma il declino industriale dell’Italia che perde posizioni nella classifica mondiale dei produttori manifatturieri sotto la pressione dei Paesi emergenti.
L’allarme è nel rapporto “Scenari Industriali” del Centro studi Confindustria.
Il calo produttivo è costato al Belpaese il sorpasso di India (sesto posto) e Brasile (settimo posto), cresciute rispettivamente nello stesso periodo del 6,2% e dello 0,8%.
Negli ultimi dodici anni, dal 2001 al 2013, nel manifatturiero, l’Italia ha visto un milione e 160 mila addetti perdere il lavoro e 120 mila imprese chiudere i battenti.
E se tra il 2000 e il 2013, l’incremento dei volumi prodotti a livello mondiale è stato del 36,1%, l’Italia ha registrato un calo del 25,5%, scivolando man mano dal quinto all’ottavo posto globale, in una classifica che resta guidata, nell’ordine, da Cina, Stati Uniti, Germania e Corea del Sud.
In sei anni quindi l’Italia è passata dal quinto all’ottavo posto (sorpassata dal Brasile, al settimo posto) nella graduatoria internazionale dei maggiori paesi produttori elaborata annualmente dal CsC.
Tra le cause più prossime di questa dinamica, molte delle quali si intrecciano e accavallano, ci sono il calo della domanda interna, l’asfissia nel credito, l’aumento del costo del lavoro slegato dalla produttività, la redditività che ha toccato nuovi minimi.
Ecco il link per scaricare il rapporto: