
Iperconnesso sempre e ovunque grazie a smartphone e tablet, pronto a scandagliare la rete alla ricerca di promozioni personalizzate, combattuto tra lo shopping online e i negozi tradizionali.
E ancora: più attento ai consigli di amici e familiari e meno alle opinioni di blogger e influencer.
Ecco il ritratto del consumatore secondo la nuova edizione del ‘Connected Commerce’, una ricerca condotta da DigitasLBi in 17 Paesi, che tratteggia le abitudini d’acquisto degli utenti e delinea il futuro del retail.
Il consumatore italiano oggi utilizza in media 4,8 device differenti, in qualunque spazio e momento per cercare online informazioni sul prodotto che comprerà offline o, viceversa, per acquistare in rete ciò che ha visto in negozio.

Da qui l’importanza per il settore retail di ripensare alle proprie strategie di vendita, per rispondere al meglio alle nuove esigenze dell’acquirente.
Spazio dunque ai servizi digitali in store, ma anche attenzione alla fruibilità online del proprio e- commerce.
L’obiettivo è rendere l’esperienza di acquisto sempre più fluida e personalizzata per conquistare quote di mercato maggiori.
Il mobile è sempre più presente nella quotidianità dei consumatori italiani, tanto che 4 italiani su 10 affermano di utilizzare smartphone (44%) e tablet (42%) per ricercare online informazioni su prodotti e servizi che vorrebbero acquistare.
Queste ricerche hanno luogo soprattutto indoor, confermando la tendenza, già consolidata all’estero, dell’ATAWAD (Anytime, Anywhere, Any Device): gli italiani per esempio utilizzano i propri dispositivi non solo outdoor sui mezzi di trasporto o in spazi pubblici (63%), ma soprattutto indoor a casa, in ufficio, a scuola (79,5%), così come nei negozi (33%).
E se il 67% si affida all’online per ricercare informazioni su prodotti e servizi, c’è ancora un 19% che continua a recarsi nel punto vendita.
Interessanti anche i risultati raccolti sul mobile payment.
Il 2015 potrebbe, infatti, essere l’anno della svolta grazie anche al lancio sul mercato della piattaforma Apple Pay e alla nascita di innumerevoli start-up nel settore dei pagamenti.
Al momento, solo il 10% degli italiani dichiara di aver utilizzato il cellulare per pagare in negozio, ma fa ben sperare la percentuale di coloro (69%) che, pur non avendo ancora usato il servizio, sarebbero contenti di farlo in futuro.

Brand e retailer dovranno pertanto adottare presto tali piattaforme contactless.
Il 69% degli intervistati italiani ha affermato di aver comperato online nell’ultimo mese, preferendo soprattutto il laptop (46%), e il desktop (36%).

L’acquisto attraverso mobile, invece, fa registrare in Italia dati più bassi rispetto alla media globale sia con smartphone (ITA 17% Vs Global 28%) sia con tablet (ITA 14% Vs Global 20%).
Il ROPO (Research Online Purchase Offline), ossia la tendenza a ricercare online prodotti e servizi prima di procedere all’acquisto nei punti vendita tradizionali, è un’abitudine sempre più diffusa tra i consumatori.
Gli italiani vanno sul web per trovare informazioni utili sul prodotto, sul prezzo o consigli dagli amici.
Il 78% degli italiani afferma, invece, di utilizzare direttamente nel punto vendita lo smartphone per verificare se il prodotto è disponibile su altri canali – off e online – ad un prezzo più basso.
Tale tendenza – opposta al ROPO – è definita Showrooming e sta prendendo sempre più piede nel processo di acquisto degli italiani: la quasi totalità del campione (95%) che negli ultimi 30 giorni ha acquistato un prodotto via smartphone, ha visitato prima il negozio.
Le nuove tecnologie giocano un ruolo fondamentale anche nella decisione finale d’acquisto: una volta entrati nel negozio 6 intervistati su 10 affermano di cercare e collegarsi alla rete Wi-Fi disponibile per confrontare i prezzi dei prodotti (51%) e per avere l’opinione di amici e familiari attraverso una chiamata o un sms (53%) o ancora per inviare loro una foto del prodotto (49%).
SOCIAL INFLUENCER: AMICI E FAMILIARI PIÙ AFFIDABILI DI BLOGGER E OPINION LEADER
L’esperienza di acquisto è sempre più influenzata dai social network.
In Italia Facebook continua ad essere il più utilizzato con l’80,5% del campione che si è loggato al proprio profilo nell’ultimo mese.
Segue un 58% di utenti che ha preferito YouTube ed un insospettabile 40% su Google+.

Pinterest influenza molto le scelte di acquisto dei propri iscritti.

Infine, 7 persone su 10 (69%) sono interessate alle recensioni altrui sull’acquisto e l’utilizzo di un servizio o un prodotto, ma attenzione: i web influencer sembrano aver perso il loro appeal.

Solo il 21% dei consumatori afferma, infatti, di ritenere valide le opinioni di esperti, giornalisti e blogger, contro il 36% degli italiani che preferisce affidarsi al consiglio di un familiare, di un amico o di un conoscente.
La ricerca Connected Commerce di DigitasLBi, condotta in rete da IFOP tra il 5 e il 25 marzo, giunge quest’anno alla sua quarta edizione.
Lo studio ha coinvolto un totale di 17 Paesi, 5 in più rispetto al 2014.
L’indagine è stata condotta, infatti, su un campione di 1000 utenti per ciascuna area geografica tra Australia, Belgio, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Hong Kong, India, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Singapore, Spagna, Svezia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti.
Per scaricare la ricerca in italiano, clicca QUI
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