Vito Carnimeo (Direttore generale Spegea, vice presidente AIDP)
Vorrei proporre alla vostra attenzione alcuni stimoli che si muovono su due piani diversi e distinti: il primo è un variegato tratteggio dello scenario entro cui si muovono i dirigenti delle imprese private oggi, il secondo è invece l’approccio individuale, soggettivo che il singolo dirigente può provare a seguire.
1° parte.
Innanzitutto: sottolineamo quali sono le specificità della dirigenza nel settore privato in Italia. La bassa presenza di grandi gruppi industriali e l’altissima presenza di piccole e piccolissime imprese deprime e limita il ruolo dei dirigenti: poco presenti nelle PMI e poco influenti in quanto il vero decisore è l’imprenditore.
Nelle PMI italiane (95% delle imprese totali):
- Prevale una cultura più imprenditoriale che manageriale. Il TITOLARE/NON il MANAGER;
- Prevalgono criteri di valutazione/decisione/pianificazione/gestione più di tipo soggettivo e personale che scientifico, misurabile, rivenienti da modelli organizzativi consolidati;
- Prevalgono principi di fedeltà e appartenenza e non prevalgono la meritocrazia, il risultato, la responsabilità diretta;
- Prevale una cultura più familistica che aziendale (doppio codice di comportamento\valutazione con conseguente divisione dei dipendenti in serie A, parenti e affini, e quelli di serie B, tutti gli altri);
- Prevale un approccio all’innovazione e al cambiamento più di tipo tecnico e intuitivo che di tipo sistemico, pianificato e sostenuto collegialmente….
Ecco l’articolo completo di Vito Carnimeo:
Fronteggiare la crisi. Quali competenze manageriali per le imprese in crisi.