
La Fondazione David Hume ha pubblicato il Rapporto sulla Diguaglianza in Italia e nel mondo.
La cosiddetta Terza società è composta da nove milioni di italiani (spiccano i giovani e le donne) “esclusi“, che non lavorano o lo fanno in nero, senza alcuna garanzia.
Tutti insieme rappresentano il 29,7% delle forze di lavoro e in più della metà dei casi vivono nel Mezzogiorno.

Nel 2006 gli outsider senza diritti acquisiti e senza un’occupazione stabile erano poco più di 7 milioni, il 24,7% delle forze di lavoro.
Nel 2009 erano saliti a 7,6 e nel 2012 hanno superato quota 8 milioni.

Poi l’ulteriore boom, che ha portato il numero complessivo a 8,99 milioni di cui 3,2 milioni di occupati in nero, 2,9 milioni che non cercano attivamente lavoro e 2,8 milioni di disoccupati in cerca di un posto.
Il rapporto paragona il loro peso percentuale con quello degli altri Paesi Ocse, arrivando alla conclusione che è il quinto più alto dopo quelli di Grecia,Croazia, Spagna e Bulgaria.

La media Ocse si ferma al 17,2%, quella dell’Unione europea è al 20,2.
Per scaricare il rapporto della Fondazione David Hume, clicca QUI
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