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LINKEDIN HA PUBBLICATO UNA INTERESSANTE RICERCA SUL RECRUITING MARKETING. Ecco il link per scaricare il documento

Copertina recruiting

Linkedin ha pubblicato l’indagine Talent Trends 2015.

 

La ricerca è stata condotta su 20mila (700 in Italia) dei propri 347 milioni di iscritti nel mondo.

L’obiettivo:

individuare i fattori che possono determinare il maggiore o minore interesse per una nuova posizione di lavoro e fornire così alle aziende informazioni utili ad affinare le proprie tecniche di ricerca dei candidati.

le priorità aziendali nel recruiting

In Italia quali sono le fonti più utilizzate dai candidati?

le fonti della ricerca del lavoro

Per le imprese è importante riuscire a capire “come convincere un candidato di talento ad accettare la posizione di lavoro offertagli”.

Per crescere le aziende hanno bisogno di competenze e di talenti professionali e, anche in periodi di bassa offerta occupazionale, trovare le persone giuste è una sfida per la maggior parte delle imprese.

Il primo colloquio è un banco di prova tanto per il candidato quanto per l’azienda.

Se è vero che il candidato deve fare buona impressione, altrettanto deve fare l’azienda.

Secondo LinkedIn, l’83% delle persone declinerebbe l’offerta di lavoro, anche da parte di un’azienda considerata interessante, se il colloquio non risultasse soddisfacente.

A giocare il ruolo maggiore nella decisione è l’incontro con il potenziale futuro superiore, che il 53% delle persone reputa essere l’interazione più importante in fase di selezione.

Un colloquio positivo, per contro, può fare cambiare idea ai dubbiosi, e l’87% degli intervistati dichiara che una buona prima impressione potrebbe spingerli ad accettare una proposta da parte di un’azienda inizialmente ritenuta poco interessante.

A margine, LinkedIn fa notare alcune norme di corretto comportamento da parte delle aziende, soprattutto quelle che si vantano di “non avere orari”.

I potenziali candidati non amano essere contattati né al di fuori dell’orario tradizionale di lavoro, né durante il weekend, specialmente se sono le aziende a cercare loro e non viceversa.

Dopo il colloquio, la quasi totalità delle persone si aspetta di ricevere un feedback, quale che esso sia, ma sembra che solo il 41% di chi ha partecipato a una selezione abbia poi risentito l’azienda.

“Con pochi aggiustamenti ai propri processi di selezione”, commenta Marcello Albergoni, a capo di LinkedIn in Italia, “le aziende potrebbero non solo attirare in modo più efficace i migliori talenti professionali, ma anche lasciare un’impressione positiva nei candidati che non superano la selezione.

Un risultato semplice da ottenere ma interessante per le aziende che puntano a migliorare la propria reputazione tra i professionisti del proprio settore”.

Comunque, se l’esito del colloquio è positivo il 73% delle persone vorrebbe gli fosse comunicato per telefono, mentre in caso negativo il 65% preferirebbe ricevere una mail.

Infine, l’aspetto economico.

Per gli italiani è una priorità.

L’offerta retributiva è quella che pesa di più nella decisione se accettare o meno un’offerta di lavoro per il 54% delle persone.

L’opportunità di un avanzamento di carriera o di un lavoro più stimolante vengono dopo.

Le imprese italiane si dimostrano molto sensibili al recruiting universitario.

italia leader nel recruiting universitario

Per scaricare l’indagine di Linkedin, clicca QUI


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