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LE AZIENDE COSA CHIEDONO AI NEO-LAUREATI? Scarica l’indagine pubblicata da Adecco, Iulm e Centromarca

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Rino Scoppio 

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Adecco, Iulm e CentroMarca hanno pubblicato una interessante ricerca sulle aspettative delle imprese nei confronti dei neo-laureati.

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I ricercatori hanno intervistato 115 manager attivi in diverse aree aziendali.

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La Laurea Specialistica è la più richiesta

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Economia e Ingegneria sono la facoltà più richieste dalle imprese.

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Commerciale, Marketing e Produzione sono i settori dove vengono impegnati i neo-laureati all’inizio della loro carriera.

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Il canale di reclutamento più utilizzato dalle imprese?

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La classica auto-candidatura.

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Interessante la crescita dei social media.

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Il contratto a tempo determinato è il più utilizzato.

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Sarebbe auspicabile un maggior utilizzo dell’apprendistato; contiene un maggior valore in termini formativi.

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E infine, ecco il gap fra le caratteristiche ideali richieste dalle imprese e quelle realmente offerte dai neo-laureati.
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Si assiste a una forte discrepanza sui temi del digitale.

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Per scaricare il report, clicca QUI 

 

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LA CLASSIFICA DELLE RETRIBUZIONI IN ITALIA. Guarda la provincia dove si guadagna di più

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Jobpricing ha pubblicato il Geography Index 2015.

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E’ la classifica della retribuzione media rilevata nelle 110 province italiane.

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Il Geography Index ha l’obiettivo di far luce sulle retribuzioni relative all’intero territorio italiano, individuando un valore di riferimento per ogni provincia.

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Con tale classifica si vuole tentare di fornire indicazioni su quali sono i territori dove un lavoratore può cogliere opportunità di crescita retributiva.

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Il Report contiene la graduatoria retributiva delle 20 regioni italiane e la graduatoria delle 110 province.

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La regione con i redditi più alti è la Lombardia.

classifica per regioni

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Ecco le 20 province con le retribuzioni più alte.

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Milano conferma la sua leadership

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prime 20

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Ecco le 20 province dove si guadagna di meno.

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ultime 20

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Per scaricare il report completo di Jobpricing, clicca QUI

TANTE STATISTICHE SU ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN ITALIA E NEI PAESI DELL’U.E. Scarica i documenti

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Pubblicata con cadenza annuale, la relazione illustra l’evoluzione dei sistemi di istruzione e formazione in Europa.

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Mette insieme gli ultimi dati quantitativi e qualitativi, recenti relazioni tecniche e studi, nonché documenti e sviluppi strategici.

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Pur soffermandosi soprattutto sui dati empirici, ogni sezione della relazione di monitoraggio reca chiare indicazioni politiche per gli Stati membri.

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La relazione di monitoraggio sostiene l’attuazione del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e formazione rafforzandone la base di conoscenze e collegandolo più strettamente alla più ampia strategia Europa 2020.

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Per scaricare il report completo per tutti i paesi dell’U.E, clicca QUI

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Per scaricare la sezione dedicata all’Italia, clicca QUI

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IL SOCIAL RECRUITING IN ITALIA. Leggi la ricerca pubblicata da Adecco

copertina adecco

È online la nuova ricerca Adecco Work Trends Study che indaga su social recruitingdigital reputation e, per la prima volta, smart working.

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Condotta a livello internazionale su 26 Paesi nel mondo, in Italia ha raccolto le risposte di 2.742 candidati e 143 recruiter.

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Nel 2015 infatti, il 64% delle attività di recruiting è  stato attuato dai selezionatori online, dato in crescita rispetto al 2014 (era infatti al 44,8%) e si prevede arrivi al 71% nel 2016.

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64% dei recruiter utilizza internet

LinkedIn si conferma quale piattaforma maggiormente adoperata, rispetto a Facebook, per la maggior parte della attività svolte da chi è alla ricerca di un’occupazione.

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uso facebook linkedin

Quanto conta la reputazione digitale quando si tratta di cercare lavoro?

E quanto la reputazione online di un’azienda interessa ai candidati in cerca di occupazione?

digital reputation

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Pur mostrando una certa attenzione a ciò che un’azienda mostra di sé online  la stragrande maggioranza dei candidati non si cura di inserire nel proprio CV i link di rimando ai propri profili social o al proprio blog.

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Segnale, questo, che non è ancora entrato nell’abitudine collettiva il considerare identità online e offline come un tutt’uno complementare.

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Il 41% dei selezionatori intervistati dichiara di aver sottoposto ai candidati in sede di colloquio domande sulla loro presenza online.

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Nel 35% ha addirittura escluso alcuni profili dopo aver verificato la loro presenza sui social.

Hai escluso un candidato ?

Al primo posto tra le ragioni che hanno spinto i recruiter a respingere candidature ci sono la pubblicazione di foto improprie (20% dei casi), informazioni non

coerenti con il CV (18,2% dei casi) e l’evidenza di caratteristiche della personalità non adatte alla posizione di lavoro aperta (16%).

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Dall’analisi emerge che c’è una scarsa informazione sul fenomeno e sulle possibilità dello smartworking.

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Ma di fronte ad una domanda specifica, più della metà si dichiarano disponibili.

ti piacerebbe poter lavorare da fuori ufficio

Per scaricare la ricerca di Adecco, clicca QUI

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SCARICA LA NUOVA RICERCA PUBBLICATA DA LINKEDIN

LINKEDIN

Conoscere i trend di recruiting nel mondo è importante, ma ancora più essenziale è capire cosa sta succedendo in Italia.

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L’ultima ricerca di LinkedIn svela le attuali e future priorità in ambito talent acquisition, le sfide e le opportunità all’orizzonte.

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I contenuti del report “Recruiting Trends Italia”:

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  1. I parametri più importanti per i talent leader

  2. Le principali fonti di assunzioni di qualità

  3. L’evoluzione del talent brand

  4. I trend emergenti, e molto altro ancora

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Per scaricare il report di Linkedin, clicca QUI

COSA CERCANO LE AZIENDE. COSA VOGLIONO I CANDIDATI. Scarica l’indagine pubblicata da AlmaLaurea e CentroMarca

Copertina Alma

A Milano sono stati presentati i risultati dell’indagine “I neolaureati nel mondo del lavoro – Canali di reclutamento, profili, esigenze delle imprese”.

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La ricerca è stata realizzata da AlmaLaurea in collaborazione con Centromarca, Associazione Italiana dell’Industria di Marca.

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Scopo dell’indagine è esaminare, attraverso le opinioni espresse dai responsabili della selezione del personale di 256 aziende (industriali, dei servizi e del mondo agricolo) le strategie di reclutamento e i punti di forza e di debolezza riscontrati nei neolaureati.

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In particolare, l’indagine mette a fuoco il processo di selezione delle aziende: dai canali di ricerca più utilizzati alle competenze più richieste nei candidati, passando per gli aspetti del curriculum considerati più rilevanti, fino alle competenze trasversali maggiormente ricercate ed effettivamente riscontrate.

Cosa cercano le aziende nei candidati

Il rapporto, condotto nel 2014 ed elaborato nel 2015, pur non avendo la pretesa di rappresentare l’interopanorama del tessuto imprenditoriale nazionale, evidenzia a livello complessivo un mismatch tra ciò che il mondo delle imprese si aspetta dai neolaureati e il livello di competenze effettivamente espresso.

Mismatch

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I ragazzi cosa guardano nella loro ricerca del lavoro?

Cosa cercano i ragazzi Alma

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E’ stata indagata anche l’efficacia dei vari titoli di studio.

Efficacia della laurea

Per scaricare il report di AlmaLaurea, clicca QUI

LINKEDIN HA PUBBLICATO UNA INTERESSANTE RICERCA SUL RECRUITING MARKETING. Ecco il link per scaricare il documento

Copertina recruiting

Linkedin ha pubblicato l’indagine Talent Trends 2015.

 

La ricerca è stata condotta su 20mila (700 in Italia) dei propri 347 milioni di iscritti nel mondo.

L’obiettivo:

individuare i fattori che possono determinare il maggiore o minore interesse per una nuova posizione di lavoro e fornire così alle aziende informazioni utili ad affinare le proprie tecniche di ricerca dei candidati.

le priorità aziendali nel recruiting

In Italia quali sono le fonti più utilizzate dai candidati?

le fonti della ricerca del lavoro

Per le imprese è importante riuscire a capire “come convincere un candidato di talento ad accettare la posizione di lavoro offertagli”.

Per crescere le aziende hanno bisogno di competenze e di talenti professionali e, anche in periodi di bassa offerta occupazionale, trovare le persone giuste è una sfida per la maggior parte delle imprese.

Il primo colloquio è un banco di prova tanto per il candidato quanto per l’azienda.

Se è vero che il candidato deve fare buona impressione, altrettanto deve fare l’azienda.

Secondo LinkedIn, l’83% delle persone declinerebbe l’offerta di lavoro, anche da parte di un’azienda considerata interessante, se il colloquio non risultasse soddisfacente.

A giocare il ruolo maggiore nella decisione è l’incontro con il potenziale futuro superiore, che il 53% delle persone reputa essere l’interazione più importante in fase di selezione.

Un colloquio positivo, per contro, può fare cambiare idea ai dubbiosi, e l’87% degli intervistati dichiara che una buona prima impressione potrebbe spingerli ad accettare una proposta da parte di un’azienda inizialmente ritenuta poco interessante.

A margine, LinkedIn fa notare alcune norme di corretto comportamento da parte delle aziende, soprattutto quelle che si vantano di “non avere orari”.

I potenziali candidati non amano essere contattati né al di fuori dell’orario tradizionale di lavoro, né durante il weekend, specialmente se sono le aziende a cercare loro e non viceversa.

Dopo il colloquio, la quasi totalità delle persone si aspetta di ricevere un feedback, quale che esso sia, ma sembra che solo il 41% di chi ha partecipato a una selezione abbia poi risentito l’azienda.

“Con pochi aggiustamenti ai propri processi di selezione”, commenta Marcello Albergoni, a capo di LinkedIn in Italia, “le aziende potrebbero non solo attirare in modo più efficace i migliori talenti professionali, ma anche lasciare un’impressione positiva nei candidati che non superano la selezione.

Un risultato semplice da ottenere ma interessante per le aziende che puntano a migliorare la propria reputazione tra i professionisti del proprio settore”.

Comunque, se l’esito del colloquio è positivo il 73% delle persone vorrebbe gli fosse comunicato per telefono, mentre in caso negativo il 65% preferirebbe ricevere una mail.

Infine, l’aspetto economico.

Per gli italiani è una priorità.

L’offerta retributiva è quella che pesa di più nella decisione se accettare o meno un’offerta di lavoro per il 54% delle persone.

L’opportunità di un avanzamento di carriera o di un lavoro più stimolante vengono dopo.

Le imprese italiane si dimostrano molto sensibili al recruiting universitario.

italia leader nel recruiting universitario

Per scaricare l’indagine di Linkedin, clicca QUI