DOPO TANTI ANNI DI CRISI, ARRIVANO I PRIMI SEGNALI DI RIPRESA PER LE IMPRESE EDILI IN ITALIA. Leggi il rapporto completo
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L’Ance è l’Associazione dei costruttori italiani.
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Ha pubblicato in questi giorni l’Osservatorio Congiunturale sull’industria delle costruzioni in Italia.
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Nel 2016 il mattone sarà fuori dal tunnel della crisi, trainato da una ripresa degli investimenti.
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La crescita è stimata intorno all’1% in termini reali; si interrompe finalmente il trend negativo iniziato nel 2008.
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I primi segnali positivi attenuano ma solo di poco il quadro fosco del settore edilizio italiano che dall’inizio della crisi ha perso 502mila posti di lavoro (-25,3%).
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La lenta ripresa del settore costruzioni, si rispecchia negli ultimi dati sul mercato immobiliare, dove la ripartenza sembra in atto.
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L’Ance stima per il prossimo anno un aumento delle compravendite del 13,5%, con una crescita del 5,3% per il 2015.
Le aziende edili in Italia sono moltissime, ma la dimensione media non consente loro di essere competitive sui mercati internazionali.
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L’industria delle costruzioni deve investire molto sulle ristrutturazioni.
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Più della metà dei nostri immobili sono stati costruiti prima degli anni 70′ quando ancora non esistevano le norme antisismiche.
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Infine, una buona notizia.
Le banche hanno ripreso a erogare i mutui alle famiglie.
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GLI ITALIANI E IL RAPPORTO CON IL DIGITALE. Scarica il documento pubblicato dall’Istat
L’Istat ha pubblicato un interessante studio sul rapporto fra cittadini e tecnologia.
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Ecco i principali indicatori.
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Nel 2015 cresce il numero di famiglie che si connettono a Internet mediante banda larga, mentre è stabile e vicina alla saturazione la quota di imprese che la utilizzano.
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Il 60,2% delle persone di 6 anni e più (circa 34milioni 500mila persone) si è connesso alla Rete negli ultimi 12 .
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Il 40% accede tutti i giorni.
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Solo il 16,8% vi accede almeno una volta a settimana.
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È ancora l’età il principale fattore discriminante nell’uso di Internet:
sono i giovani ad utilizzare di più il web (oltre 91% tra i 15- 24enni).
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L’indicatore di digitalizzazione, basato sull’adozione di 12 attività in Rete, è basso o molto basso per circa nove imprese su 10 (otto su 10 a livello europeo).
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Fra le persone che hanno usato Internet negli ultimi 3 mesi:
– sette su 10 (71,0%) hanno fruito di contenuti culturali
– il 56,1% ha utilizzato un social network
– un terzo ha pubblicato sul web contenuti di propria creazione (32,1%).
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Il 70,7% delle imprese con almeno 10 addetti dispone di un sito web.
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Una impresa su quattro ha sul sito un link al proprio profilo social mentre il 37,3% utilizza un social media (32% nel 2014), soprattutto per finalità di marketing (29,6%).
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Sono in aumento le imprese che utilizzano la fatturazione elettronica in un formato adatto all’elaborazione automatica (da 5,4 del 2014 a 15,5% del 2015) e quelle che adottano software specifici per la condivisione interna di informazioni sulla clientela (da 28 a 30,2%).
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Le competenze digitali all’interno delle imprese presentano alcune criticità, sia per scelte aziendali sia per fattori strutturali legati soprattutto alle ridotte dimensioni d’impresa.
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La maggioranza degli utenti ha dichiarato di avere competenze di base (36,6%) o basse (31,4%).
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Il 60,7% delle imprese con almeno 10 addetti ricorre a personale esterno per le funzioni ICT e solo il 12,5% sceglie di svolgerle per lo più con addetti interni all’impresa o al gruppo.
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Aumenta rispetto al 2014 la quota di internauti che hanno effettuato acquisti online e quella di imprese che vendono online.
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Purtroppo in Europa, l’Italia è ancora molto indietro.
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LA CLASSIFICA DELLE RETRIBUZIONI IN ITALIA. Guarda la provincia dove si guadagna di più
Jobpricing ha pubblicato il Geography Index 2015.
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E’ la classifica della retribuzione media rilevata nelle 110 province italiane.
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Il Geography Index ha l’obiettivo di far luce sulle retribuzioni relative all’intero territorio italiano, individuando un valore di riferimento per ogni provincia.
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Con tale classifica si vuole tentare di fornire indicazioni su quali sono i territori dove un lavoratore può cogliere opportunità di crescita retributiva.
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Il Report contiene la graduatoria retributiva delle 20 regioni italiane e la graduatoria delle 110 province.
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La regione con i redditi più alti è la Lombardia.
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Ecco le 20 province con le retribuzioni più alte.
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Milano conferma la sua leadership
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Ecco le 20 province dove si guadagna di meno.
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LE AZIENDE FAMILIARI PRODUCONO REDDITO E POSTI DI LAVORO.Leggi la ricerca
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E’ stata pubblicata la settima edizione dell’Osservatorio AUB sulle aziende familiari italiane.
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L’Osservatorio è realizzato da Bocconi, AIdAF, Unicredit e Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Borsa Italiana ed Allianz.
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Le aziende familiari vincono il confronto con le non familiari in termini di crescita, redditività e creazione di posti di lavoro.
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Le aziende familiari rappresentano l’ossatura della nostra economia.
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Sono il fiore all’occhiello del nostro Made in Italy.
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I dati della settima edizione sono rappresentativi dell’universo dell’impresa italiana.
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L’Osservatorio monitora tutte le 15.722 aziende con fatturato superiore a 20 milioni di euro, responsabili del 66,5% del valore aggiunto delle imprese italiane attive in industria e servizi e del 33,1% della loro occupazione.
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Le imprese familiari sono molto più longeve rispetto alle altre.
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Nel periodo 2010-2014 le imprese familiari hanno aumentato il numero di dipendenti del 5,3% medio l’anno, contro l’1,2% delle non familiari.
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Il trend di crescita del fatturato è allineato a quelle non familiari per quanto riguarda le piccole imprese (20-50 milioni di fatturato), ma sostanzialmente maggiore per quelle medio grandi (più di 50 milioni).
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Fatto 100 il fatturato del 2007, quello del 2014 è stato 126,4 per le non familiari e 133,6 per le familiari.
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In termini di redditività, invece, i risultati migliori delle imprese familiari riguardano tutte le dimensioni:
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il Roi è del 7,8% contro 6,8% per le medio-grandi e dell’8,6% contro 7,4% per le piccole.
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Più preoccupante il fatto che l’età dei leader delle aziende familiari italiane sia molto elevata.
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Con l’età del leader peggiorano le performance aziendali.
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Il 22,6% dei leader ha più di 70 anni.
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CROLLA IL REDDITO DEGLI ISCRITTI AGLI ORDINI PROFESSIONALI. Scarica il rapporto completo
Adepp è l’associazione delle casse di previdenza private.
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Oggi ha pubblicato il 5° Rapporto sul sistema pensionistico delle professioni ordinistiche.
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Ecco alcuni indicatori.
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I Liberi Professionisti sono sempre più poveri.
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Il reddito medio degli iscritti ha avuto una perdita in termini reali del 18,35% tra 2007 e il 2014, anno per cui è disponibile l’ultimo aggiornamento.
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In euro, sempre in termini reali, ossia considerando il valore al netto dell’inflazione, il reddito dei liberi professionisti iscritti all’Adepp è sotto quota 30 mila, fermandosi a 28.960,02 euro annui.
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A pagare maggiormente sono le donne, che mediamente percepiscono un reddito dimezzato rispetto ai colleghi maschi.
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Nel 2014 infatti il divario economico si è ulteriormente ampliato.
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Un dato positivo è la fortissima crescita della componente femminile nel numero dei nuovi iscritti alle casse previdenziali.
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Per scaricare il report ADEPP, clicca QUI
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LA SALUTE DEI CITTADINI PRODUCE RICCHEZZA E POSTI DI LAVORO. Scarica il rapporto pubblicato dal Censis e Unipol
Censis e Unipol hanno pubblicato il report
“Welfare Italia 2015 Impatto e potenziale di crescita della White Economy”.
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È ormai chiaro a tutti che la domanda di salute e di assistenza è destinata ad aumentare nel tempo.
Questa domanda potrà essere soddisfatta solo con un sistema di offerta solido, integrato, in grado di crescere e di adeguare rapidamente le prestazioni che eroga.
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Un sistema in cui l’offerta privata, nelle sue tante e diverse forme, potrà e dovrà giocare un ruolo sempre più rilevante.
La ricerca mette in luce il valore economico e occupazionale dell’insieme delle attività pubbliche e private riconducibili al benessere delle persone (salute, previdenza, assistenza).
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La domanda di welfare e la filiera della «white economy» che vi dà risposta sarà il vero driver della ripresa.
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TUTTI I NUMERI DEL TRASPORTO AEREO IN ITALIA. Leggi il rapporto pubblicato dall’Istat
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L’Istat ha pubblicato gli ultimi dati sul trasporto aereo in Italia.
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Dopo due anni di calo, nel 2014 il traffico aereo da e verso gli scali nazionali ha segnato una significativa ripresa rispetto all’anno precedente.
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I passeggeri sono aumentati del 4,7%, le merci e la posta del 6,2%, i movimenti di aeromobili dell’1,2%.
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Continua a diminuire l’utilizzo dei vettori nazionali da parte dei passeggeri arrivati e partiti negli aeroporti italiani: la relativa quota è scesa tra il 2009 e il 2014 dal 44,1% al 30,8%.
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Gli aeroporti che registrano i maggiori aumenti di passeggeri rispetto all’anno precedente sono Catania (+14,4%, +916mila passeggeri), Firenze (+13,6%, +268mila) e Lamezia Terme (+10,5%, +229mila); quelli con i maggiori cali sono Trapani (-14,9%, -280mila), Rimini (-15,7%, -87mila) e Cuneo (-18,7%, -53mila).
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Il 48,5% dei passeggeri utilizza voli low cost (46,4% nel 2013), quota che scende al 15% se si considerano solo le linee aeree italiane (17% nel 2013).
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Il Low cost detiene anche i migliori coefficienti di riempimento.
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Sul mercato italiano, le tratte aeree dalla Sicilia sono quelle con il maggior numero di passeggeri.
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Dall’Italia, la destinazione preferita è London Stansted.
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Sul datawarehouse I.Stat sono disponibili dati di maggior dettaglio relativi al trasporto aereo in Italia.
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Per scaricare il report dell’Istat, clicca QUI
Black Friday: il disastro online dei siti italiani
Venerdì 27 Novembre è stato il giorno del Black Friday:
sconti (quelli veri) su migliaia di prodotti nei negozi fisici e online.
Mentre nei comuni negozi sparsi per le vie dello stivale procedeva tutto liscio, online si generavano problemi a non finire.
Importanti siti come Mediaworld, Euronics e Gli Stockisti presentavano siti lenti, processi di acquisto interminabili e nelle peggiori delle
ipotesi server down.
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Cosa c’è dietro questo disastro italiano?
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C’è da dire che il Black Friday, evento nato in America ed esportato in tutto il mondo, è ancora in una fase quasi sperimentale nel nostro bel paese, ma da colossi come quelli sopra citati ci si aspettava maggiore attenzione ed una stima del traffico più accurata.
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Gli “addetti ai lavori” hanno sottovalutato l’evento, lasciando i server dei siti così com’erano, come se il “venerdì nero” fosse un giorno come tutti gli altri.
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Il risultato lo abbiamo visto tutti: disastroso!
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Gli unici siti a tenere testa al giorno degli sconti folli sono stati Amazon ed Ebay: due realtà di origine Statunitense (guarda caso), che
hanno monopolizzato le vendite grazie agli errori (sciocchi) dei diretti competitors.
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Avranno imparato la lezione gli e-commerce che hanno commesso l’imperdonabile errore di sottovalutare l’utenza del web?
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Non ci resta che aspettare il prossimo Black Friday e provare a collegarci in uno di questi siti!
L’autore
IL NUOVO MANUALE ISFOL SUL TIROCINIO. Scarica il documento
L’Isfol ha pubblicato “Il Manuale del tirocinante.
Guida pratica al tirocinio extracurriculare”(seconda edizione).
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Una guida indispensabile per i giovani che vogliono affrontare questo tipo di esperienza, spesso decisiva per il loro futuro professionale, in quanto primo passo nel mondo del lavoro.
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Il tirocinio consiste in un periodo di orientamento e di formazione on the job.
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In particolare Il Manuale del tirocinante si occupa dei tirocini extracurriculari, vale a dire quelli destinati a inoccupati, disoccupati e a giovani che hanno concluso gli studi, per agevolare il passaggio dalla scuola al lavoro.
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La guida, arricchita da testimonianze dirette di ex tirocinanti e di aziende che da anni utilizzano questo strumento, è corredata da dettagliate schede che illustrano le norme previste in ogni singola Regione, con indicazioni su:
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