CAP Gemini ha pubblicato in questi giorni l’indagine “DIGITAL SHOPPER RELEVANCY”.
Sono stati intervistati oltre 18.000 acquirenti digitali di 18 Paesi per capire i cambiamenti intervenuti nelle abitudini degli acquisti online
I consumatori sono sempre meno guidati dai giudizi social network nei loro acquisti.
Internet si conferma in assoluto il canale preferito (anche più dei negozi fisici) a livello mondiale per perfezionare le decisioni di shopping.
Il 75% dei consumatori lo considera importante o molto importante mentre rispetto a due anni fa i consumatori danno meno retta ai social (come Twitter e Facebook) per scoprire nuovi prodotti sui blog e partecipare alle community online riservate ai clienti dei retailer.
Secondo lo studio insomma le promesse dei social media nel settore retail e dei beni di consumo non si sono materializzate .
Le risposte ottenute a livello globale indicano non solo un declino rispetto all’edizione dello studio di due anni fa, ma dimostrano anche come i social media siano meno importanti nel percorso di acquisto rispetto ai negozi tradizionali, al Web, agli smartphone, alla posta elettronica o all’uso delle tecnologie in-store.
«Nonostante la crescita del fatturato pubblicitario di Facebook e le innovazioni di marketing come il pulsante ‘Buy’ di Twitter – afferma Alberto Filippone, Digital Proposition Lead, Digital Customer Experience MRD di Capgemini Italia – esiste un punto interrogativo per capire dove e come i social si inseriscano nel percorso di acquisto».
Il social media sarebbero in questo senso più importanti nelle fasi di ‘consapevolezza’ e ‘scelta’ (soprattutto nel caso della moda), ma molto meno nelle fasi di ‘transazione, consegna e post-vendita’.
Come dire si va sui social per farsi una idea ma poi l’acquisto vero e proprio avviene attraverso canali online più “tradizionali”.
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