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Monthly Archives: settembre 2016

GLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE & INFORMAZIONE UTILIZZATI DAGLI ITALIANI. Scarica il 13° Rapporto pubblicato dal Censis

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| Autore: Rino Scoppio |

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Oggi il Censis ha pubblicato la tredicesima edizione del “Rapporto sulla Comunicazione”.

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Prosegue dunque l’analisi dei cambiamenti avvenuti nelle diete mediatiche degli italiani.

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Ecco i principali indicatori.

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La penetrazione di internet aumenta di 2,8 punti percentuali nell’ultimo anno e l’utenza della rete tocca un nuovo record, attestandosi al 73,7% degli italiani.

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I giovani sono al 95,9%.

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Diminuiscono gli utenti dei telefoni cellulari basic, in grado solo di telefonare e inviare sms.

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Continua la crescita impetuosa degli smartphone, utilizzati dal 64,8% degli italiani: +12% di utenza complessiva in un anno, una crescita superiore a quella di qualsiasi altro mezzo.

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Si registrano pure piccole oscillazioni al rialzo per la diffusione di e-reader (+0,7%) e tablet (+1,7%).

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La televisione continua ad avere un pubblico coincidente con la quasi totalità della popolazione: il 97,5% degli italiani.

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I telespettatori aumentano ancora (+0,8% nell’ultimo anno), soprattutto quelli della tv digitale terrestre (+1,5%) e satellitare (+1%).

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Gli utenti delle diverse forme di tv via internet (la web tv attraverso il pc e la smart tv) si attestano al 24,4% e quelli della mobile tv all’11,2%.

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La crescita cumulata per la tv via internet nel periodo 2007-2016 è pari a +14,4 punti percentuali.

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Ottimi anche gli ascolti della radio, con una utenza complessiva pari all’83,9% degli italiani.

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I quotidiani cartacei perdono lettori, ridotti al 40,5% degli italiani.

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Continua ad aumentare l’utenza dei quotidiani online (+1,9% nell’ultimo anno) e degli altri siti web di informazione (+1,3%).

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L’andamento della spesa per consumi delle famiglie conferma il trend anticiclico dei consumi tecnologici in un decennio caratterizzato da una lunga e profonda recessione.

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Gli italiani hanno evitato di spendere su tutto, ma non sui media connessi in rete, perché grazie ad essi hanno aumentato il loro potere individuale di disintermediazione.

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Oggi gli italiani usano internet per tanti motivi:

– informarsi,

– prenotare viaggi e vacanze,

– confrontare i prezzi e acquistare prodotti

– guardare film

– seguire partite di calcio

– entrare in contatto con le amministrazioni pubbliche

– svolgere operazioni bancarie

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Con internet si spende meno e si risparmia tempo.

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Social Network e sistemi di Messaggistica occupano buona parte del nostro tempo.

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WhatsApp e Facebook hanno conosciuto un vero e proprio boom.

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Per scaricare la tredicesima edizione del Rapporto Censis sulla Comunicazione, clicca qui

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LA PERCEZIONE DEL CIBO NELLA MENTE DEI CONSUMATORI. Scarica la nuova indagine italiana e internazionale pubblicata dalla Nielsen

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|Autore: Rino Scoppio|

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Nielsen ha pubblicato 2 nuovi report:

– “Global Health and Ingredient-Sentiment

– “Global Out-of-Home Dining

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L’indagine è stata condotta su un campione di oltre 30.000 individui in 61 Paesi tra l’agosto 2015 e marzo 2016.

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Il 63% del campione, afferma di essere attento all’alimentazione per prevenire alcune malattie croniche (obesità, diabete, colesterolo alto, ipertensione).

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Il 53% si dichiara disponibile a pagare un prezzo più alto per cibi che non contengono alimenti indesiderati.

 

Si individuano 5 macro trend:

1) il progressivo aumento dell’età media della popolazione,

2) una crescita dei tassi delle malattie croniche come ipertensione e diabete,

3) le allergie o intolleranze per determinati cibi,

4) l’affermarsi dell’atteggiamento propenso all’auto-diagnosi del proprio stato di salute,

5) la crescita di consumatori informati e connessi.

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Oltre un terzo (36%) della popolazione globale dichiara di essere allergico a uno o più cibi.

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Quasi due terzi (64%) segue una dieta restrittiva.

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I dati sul vissuto degli italiani nel campo dell’alimentazione spiegano i trend di mercato.

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Il 18% evita i grassi e l’11% i carboidrati.

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In Italia, d’altra parte, si riscontra una propensione a non consumare gli zuccheri.

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Tra le allergie e intolleranze più comuni si riscontrano quelle al lattosio e derivati (8%) e al glutine (5%).

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Lo studio di Nielsen mette in luce che il 23% degli italiani dichiara di essere affetto da allergia o che ne soffre un membro della propria famiglia.

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C’è un desiderio di ritorno agli alimenti base e privi di grassi, conservanti, coloranti, idrogenanti.

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A fronte di ciò, deriva il fatto che il 72% degli intervistati si dichiara molto interessato a conoscere la composizione degli alimenti acquistati.

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Dall’indagine Global Out-of-Home Dining emerge che la cena è il pasto più comunemente consumato fuori casa.

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Ecco la tipologia di locali più frequentati.

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Cosa spinge il consumatore a scegliere un locale piuttosto che un altro?

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Per scaricare l’indagine internazionale della Nilesen, clicca qui

Per scaricare i dati sui consumi degli italiani, clicca qui

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ECCO I PUNTI VENDITA PIÙ CONVENIENTI D’ITALIA. Scarica il rapporto annuale pubblicato da Altro Consumo

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|Autore: Rino Scoppio|

 

AltroConsumo, storica associazione di tutela dei consumatori, ha pubblicato la sua annuale indagine sui punti vendita alimentari più convenienti in Italia.

 

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Sono stati rilevati 1.002.269 prezzi in 922 punti vendita di 67 città italiane per tracciare la mappa del risparmio.

 

Si può risparmiare tantissimo a seconda del supermercatoipermercato discount prescelto.

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Ecco i punti vendita più convenienti per la totalità dei prodotti (di marca e non).

Legenda: La catena più conveniente d’Italia viene indicata con il valore 100.

Quella che ad esempio viene indicata con il valore 101 significa che i suoi prezzi sono più alti in media dell’1% rispetto alla catena prima in classifica.

 

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Ecco la classifica sui prodotti a marchio commerciale dell’insegna distributiva (ad esempio i biscotti a marchio Coop).

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Ecco la classifica dei punti vendita dove trovare i prodotti di “primo prezzo”; quelli con i prezzi più bassi in assoluto.

 

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Per scaricare l’indagine completa di Altro Consumo, clicca QUI

 

 

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POR PUGLIA 2014-2020: AIUTI AL SETTORE TURISMO E SERVIZI ANNESSI

|Autore: Giorgio Caracciolo|

Nel 2015 la Regione Puglia ha pubblicato 2 Avvisi per la presentazione di domande di Aiuti a valere sulle risorse assegnate dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per la valorizzazione del patrimonio del territorio costituito da masserie, trulli, torri e fortificazioni e da palazzi che presentano un interesse artistico e storico-architettonico, nonché per la riqualificazione delle strutture turistiche.

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Sono previste 2 Misure di intervento:

  • Aiuti alle grandi imprese e alle PMI per Programmi Integrati di Agevolazione per investimenti promossi dalle grandi imprese e dalle PMI il cui importo può essere compreso tra 1 e 40 milioni di euro

  • Aiuti agli investimenti delle PMI nel settore Turistico-alberghiero riservato alle PMI che realizzano investimenti di importo non superiore a 4 milioni di euro

Le agevolazioni previste dalle Misure regionali non possono eccedere l’intensità di Aiuto pari al 45% e sono cumulabili con la maggiorazione del 40% (c.d. super ammortamento) del costo dei beni acquistati entro il 31.12.2016.

Per scaricare la scheda sinottica clicca qui

I NUMERI DI SCUOLA E UNIVERSITÀ IN ITALIA E NEI PAESI OCSE. Scarica il nuovo rapporto pubblicato dall’OCSE

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|Autore: Rino Scoppio|

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L’OCSE ha pubblicato l’edizione 2016 del rapporto «Education at glance».

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Il documento analizza i sistemi educativi di 35 paesi nel mondo.

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Si tratta di dati del 2014 e, dunque, per quel che riguarda il livello di spesa, i numeri non considerano gli investimenti messi in campo con la «Buona scuola».

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Secondo i dati, tra il 2008 e il 2013 l’Italia ha tagliato la spesa pubblica per le istituzioni scolastiche del 14%.

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Nel 2013 il nostro Paese ha stanziato solo il 7% della spesa pubblica complessiva per l’insieme dei cicli d’istruzione – contro l’11% della media Ocse.

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La spesa annua dell’Italia per l’istruzione dalla scuola primaria all’istruzione universitaria nel 2013 è stata in media di 9.238 dollari per studente, inferiore di oltre 1.200 dollari alla media Ocse.

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In ogni caso, spiega il rapporto, la gran parte della spesa per l’istruzione in Italia resta finanziata da fonti pubbliche (il 96%, 5 punti più della media Ocse).

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Il corpo insegnante italiano è il più anziano rispetto a quello di tutti i Paesi Ocse e registra una delle quote più basse di docenti di sesso maschile.

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Sei/sette prof su dieci sono ultracinquantenni (58% nella scuola primaria, 59% nelle medie e 69% nelle superiori).

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Otto su dieci sono di sesso femminile.

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Nel rapporto Ocse si dà tuttavia atto al governo italiano di aver varato un piano di assunzioni che potrebbe “ringiovanire” il corpo insegnante del Paese.

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Lo squilibrio di genere è molto meno spiccato a livello dirigenziale.

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Sul fronte delle retribuzioni, l’Ocse indica poi che dal 2010 al 2014 i salari degli insegnanti sono diminuiti del 7% in termini reali sia nella scuola primaria che in quella secondaria.

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Nel 2014 un insegnante italiano poteva contare su un salario di 32.995 dollari.

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I prof più “ricchi” sono quelli del Lussemburgo con 108mila dollari, ma ben sopra la media risultano anche i quasi 64mila dollari dei tedeschi.

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Il tasso di ingresso dei giovani italiani nei corsi di laurea triennale, dice il rapporto, non supera il 37%, contro una media Ocse del 59 per cento.

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Sugli studi universitari pesa anche il nodo del diritto allo studio, che secondo l’Ocse è lungi dal garantire l’equità.

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Infatti circa l’80% degli iscritti a corsi di primo e secondo livello non riceve alcun aiuto finanziario per le tasse d’iscrizione.

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I dati Ocse dicono che in Italia oltre un terzo dei giovani tra i 20 e i 24 anni di età non lavora e non studia e tra il 2005 e il 2015 la loro percentuale è aumentata di 10 punti, molto più che negli altri paesi.

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Unica nota positiva sul fronte dell’occupazione è quella di chi ha frequentato un istituto tecnico o professionale.

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In Italia i giovani con questo titolo di studio vantano un tasso di disoccupazione inferiore rispetto agli altri paesi.

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Per scaricare il rapporto completo dell’OCSE, clicca QUI

 

Per scaricare il capitolo del rapporto dedicato all’Italia, clicca QUI

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PON 2020 – Cultura e Sviluppo: dal 15/09/2016 le Domande del Bando CULTURA CREA

114 MILIONI le risorse a disposizione dal Bando promosso dal Ministero dei Beni Culturali e gestito da INVITALIA per le Start-Up e le imprese culturali del Sud che intendono creare e sviluppare iniziative nel settore dell’industria culturale-turistica e per sostenere le imprese No Profit che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio.

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3 le linee di intervento:

  1. supportare e sostenere la nascita di Start Up nei settori “core” delle cosiddette industrie culturali

  2. consolidare e sostenere l’attività di Imprese operative nella filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici

  3. favorire la nascita e la qualificazione di servizi e attività connesse alla gestione degli attrattori e alla fruizione e valorizzazione culturale, realizzate da Imprese No Profit

Le informazioni per presentare la domanda sono su http://www.invitalia.it/site/new/home/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/cultura-crea.html

Per scaricare la scheda sinottica clicca qui

GLI ITALIANI DOVE INVESTONO I LORO SOLDI ? Scarica il nuovo report pubblicato dalla Consob

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|Autore: Rino Scoppio|

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La Consob ha pubblicato in questi giorni un nuovo report:
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“LE SCELTE DI INVESTIMENTO DELLE FAMIGLIE ITALIANE”.

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Il documento conferma il basso livello di conoscenze finanziarie delle famiglie italiane.

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Solo poco più del 40% degli intervistati è in grado di definire correttamente alcune nozioni di base, quali inflazione e rapporto fra rischio e rendimento.

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Concetti più sofisticati riguardanti le caratteristiche dei prodotti più diffusi registrano percentuali anche inferiori.

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Il livello di conoscenze finanziarie, omogeneo tra generi, è più elevato per i soggetti più istruiti e i residenti in Italia settentrionale.

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Più del 20% degli intervistati dichiara di non avere familiarità con alcuno strumento finanziario.

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Il restante 80% indica più frequentemente i titoli del debito pubblico e le obbligazioni bancarie, seguiti da azioni quotate e fondi azionari.

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Per scaricare il report integrale della Consob (in italiano), clicca QUI

 

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370 PAGINE DI STATISTICHE SUI CONSUMI FOOD & NON FOOD DEGLI ITALIANI. Scarica il rapporto Coop

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|Autore: Rino Scoppio|

 

Coop ha pubblicato il suo annuale Report sui consumi food e non food in Italia .

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Ecco alcuni degli indicatori più interessanti.

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16 milioni di italiani sfruttano ogni occasione per fare attività fisica.

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Siamo tutti ossessionati dalle diete.

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La nostra alimentazione mediterranea e il buon clima ci rendono uno dei popoli più magri al mondo.

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Mangiamo sempre più spesso fuori casa.

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La gran parte del nostro budget familiare è dedicato alle spese per la casa

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Internet & Social Media sono la nostra ossessione quotidiana.

 

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La crisi ci spinge ad acquistare i prodotti usati e a condividere quelli che abbiamo.

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La Sharing Economy diventa sempre più importante nel nostro paese.

 

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Per scaricare il report di COOP, clicca QUI 

 

 

Nuovo biglietto da visita in jpeg - agosto 2016