GLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE & INFORMAZIONE UTILIZZATI DAGLI ITALIANI. Scarica il 13° Rapporto pubblicato dal Censis
.
| Autore: Rino Scoppio |
.
Oggi il Censis ha pubblicato la tredicesima edizione del “Rapporto sulla Comunicazione”.
.
Prosegue dunque l’analisi dei cambiamenti avvenuti nelle diete mediatiche degli italiani.
.
Ecco i principali indicatori.
.
La penetrazione di internet aumenta di 2,8 punti percentuali nell’ultimo anno e l’utenza della rete tocca un nuovo record, attestandosi al 73,7% degli italiani.
.
I giovani sono al 95,9%.
.
.
.
Diminuiscono gli utenti dei telefoni cellulari basic, in grado solo di telefonare e inviare sms.
.
Continua la crescita impetuosa degli smartphone, utilizzati dal 64,8% degli italiani: +12% di utenza complessiva in un anno, una crescita superiore a quella di qualsiasi altro mezzo.
.
Si registrano pure piccole oscillazioni al rialzo per la diffusione di e-reader (+0,7%) e tablet (+1,7%).
.
La televisione continua ad avere un pubblico coincidente con la quasi totalità della popolazione: il 97,5% degli italiani.
.
I telespettatori aumentano ancora (+0,8% nell’ultimo anno), soprattutto quelli della tv digitale terrestre (+1,5%) e satellitare (+1%).
.
Gli utenti delle diverse forme di tv via internet (la web tv attraverso il pc e la smart tv) si attestano al 24,4% e quelli della mobile tv all’11,2%.
.
La crescita cumulata per la tv via internet nel periodo 2007-2016 è pari a +14,4 punti percentuali.
.
Ottimi anche gli ascolti della radio, con una utenza complessiva pari all’83,9% degli italiani.
.
I quotidiani cartacei perdono lettori, ridotti al 40,5% degli italiani.
.
Continua ad aumentare l’utenza dei quotidiani online (+1,9% nell’ultimo anno) e degli altri siti web di informazione (+1,3%).
.
L’andamento della spesa per consumi delle famiglie conferma il trend anticiclico dei consumi tecnologici in un decennio caratterizzato da una lunga e profonda recessione.
.
Gli italiani hanno evitato di spendere su tutto, ma non sui media connessi in rete, perché grazie ad essi hanno aumentato il loro potere individuale di disintermediazione.
.
Oggi gli italiani usano internet per tanti motivi:
– informarsi,
– prenotare viaggi e vacanze,
– confrontare i prezzi e acquistare prodotti
– guardare film
– seguire partite di calcio
– entrare in contatto con le amministrazioni pubbliche
– svolgere operazioni bancarie
.
Con internet si spende meno e si risparmia tempo.
.
.
Social Network e sistemi di Messaggistica occupano buona parte del nostro tempo.
.
WhatsApp e Facebook hanno conosciuto un vero e proprio boom.
.
.
Per scaricare la tredicesima edizione del Rapporto Censis sulla Comunicazione, clicca qui
.
.
.
LA PERCEZIONE DEL CIBO NELLA MENTE DEI CONSUMATORI. Scarica la nuova indagine italiana e internazionale pubblicata dalla Nielsen
.
|Autore: Rino Scoppio|
.
Nielsen ha pubblicato 2 nuovi report:
– “Global Health and Ingredient-Sentiment”
– “Global Out-of-Home Dining”
.
L’indagine è stata condotta su un campione di oltre 30.000 individui in 61 Paesi tra l’agosto 2015 e marzo 2016.
.
Il 63% del campione, afferma di essere attento all’alimentazione per prevenire alcune malattie croniche (obesità, diabete, colesterolo alto, ipertensione).
.
Il 53% si dichiara disponibile a pagare un prezzo più alto per cibi che non contengono alimenti indesiderati.
Si individuano 5 macro trend:
1) il progressivo aumento dell’età media della popolazione,
2) una crescita dei tassi delle malattie croniche come ipertensione e diabete,
3) le allergie o intolleranze per determinati cibi,
4) l’affermarsi dell’atteggiamento propenso all’auto-diagnosi del proprio stato di salute,
5) la crescita di consumatori informati e connessi.
.
.
Oltre un terzo (36%) della popolazione globale dichiara di essere allergico a uno o più cibi.
.
Quasi due terzi (64%) segue una dieta restrittiva.
.
I dati sul vissuto degli italiani nel campo dell’alimentazione spiegano i trend di mercato.
.
Il 18% evita i grassi e l’11% i carboidrati.
.
In Italia, d’altra parte, si riscontra una propensione a non consumare gli zuccheri.
.
.
.
.
Tra le allergie e intolleranze più comuni si riscontrano quelle al lattosio e derivati (8%) e al glutine (5%).
.
Lo studio di Nielsen mette in luce che il 23% degli italiani dichiara di essere affetto da allergia o che ne soffre un membro della propria famiglia.
.
C’è un desiderio di ritorno agli alimenti base e privi di grassi, conservanti, coloranti, idrogenanti.
.
.
A fronte di ciò, deriva il fatto che il 72% degli intervistati si dichiara molto interessato a conoscere la composizione degli alimenti acquistati.
.
Dall’indagine Global Out-of-Home Dining emerge che la cena è il pasto più comunemente consumato fuori casa.
.
.
Ecco la tipologia di locali più frequentati.
.
.
Cosa spinge il consumatore a scegliere un locale piuttosto che un altro?
.
.
Per scaricare l’indagine internazionale della Nilesen, clicca qui
Per scaricare i dati sui consumi degli italiani, clicca qui
.
.
ECCO I PUNTI VENDITA PIÙ CONVENIENTI D’ITALIA. Scarica il rapporto annuale pubblicato da Altro Consumo
|Autore: Rino Scoppio|
AltroConsumo, storica associazione di tutela dei consumatori, ha pubblicato la sua annuale indagine sui punti vendita alimentari più convenienti in Italia.
Sono stati rilevati 1.002.269 prezzi in 922 punti vendita di 67 città italiane per tracciare la mappa del risparmio.
Si può risparmiare tantissimo a seconda del supermercato, ipermercato o discount prescelto.
Ecco i punti vendita più convenienti per la totalità dei prodotti (di marca e non).
Legenda: La catena più conveniente d’Italia viene indicata con il valore 100.
Quella che ad esempio viene indicata con il valore 101 significa che i suoi prezzi sono più alti in media dell’1% rispetto alla catena prima in classifica.
Ecco la classifica sui prodotti a marchio commerciale dell’insegna distributiva (ad esempio i biscotti a marchio Coop).
Ecco la classifica dei punti vendita dove trovare i prodotti di “primo prezzo”; quelli con i prezzi più bassi in assoluto.
Per scaricare l’indagine completa di Altro Consumo, clicca QUI
POR PUGLIA 2014-2020: AIUTI AL SETTORE TURISMO E SERVIZI ANNESSI
|Autore: Giorgio Caracciolo|
Nel 2015 la Regione Puglia ha pubblicato 2 Avvisi per la presentazione di domande di Aiuti a valere sulle risorse assegnate dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per la valorizzazione del patrimonio del territorio costituito da masserie, trulli, torri e fortificazioni e da palazzi che presentano un interesse artistico e storico-architettonico, nonché per la riqualificazione delle strutture turistiche.
Sono previste 2 Misure di intervento:
-
Aiuti alle grandi imprese e alle PMI per Programmi Integrati di Agevolazione per investimenti promossi dalle grandi imprese e dalle PMI il cui importo può essere compreso tra 1 e 40 milioni di euro
-
Aiuti agli investimenti delle PMI nel settore Turistico-alberghiero riservato alle PMI che realizzano investimenti di importo non superiore a 4 milioni di euro
Le agevolazioni previste dalle Misure regionali non possono eccedere l’intensità di Aiuto pari al 45% e sono cumulabili con la maggiorazione del 40% (c.d. super ammortamento) del costo dei beni acquistati entro il 31.12.2016.
Per scaricare la scheda sinottica clicca qui
I NUMERI DI SCUOLA E UNIVERSITÀ IN ITALIA E NEI PAESI OCSE. Scarica il nuovo rapporto pubblicato dall’OCSE
.
|Autore: Rino Scoppio|
.
L’OCSE ha pubblicato l’edizione 2016 del rapporto «Education at glance».
.
Il documento analizza i sistemi educativi di 35 paesi nel mondo.
.
Si tratta di dati del 2014 e, dunque, per quel che riguarda il livello di spesa, i numeri non considerano gli investimenti messi in campo con la «Buona scuola».
.
Secondo i dati, tra il 2008 e il 2013 l’Italia ha tagliato la spesa pubblica per le istituzioni scolastiche del 14%.
.
.
Nel 2013 il nostro Paese ha stanziato solo il 7% della spesa pubblica complessiva per l’insieme dei cicli d’istruzione – contro l’11% della media Ocse.
.
La spesa annua dell’Italia per l’istruzione dalla scuola primaria all’istruzione universitaria nel 2013 è stata in media di 9.238 dollari per studente, inferiore di oltre 1.200 dollari alla media Ocse.
.
In ogni caso, spiega il rapporto, la gran parte della spesa per l’istruzione in Italia resta finanziata da fonti pubbliche (il 96%, 5 punti più della media Ocse).
.
Il corpo insegnante italiano è il più anziano rispetto a quello di tutti i Paesi Ocse e registra una delle quote più basse di docenti di sesso maschile.
.
Sei/sette prof su dieci sono ultracinquantenni (58% nella scuola primaria, 59% nelle medie e 69% nelle superiori).
.
.
Otto su dieci sono di sesso femminile.
.
Nel rapporto Ocse si dà tuttavia atto al governo italiano di aver varato un piano di assunzioni che potrebbe “ringiovanire” il corpo insegnante del Paese.
.
Lo squilibrio di genere è molto meno spiccato a livello dirigenziale.
.
.
Sul fronte delle retribuzioni, l’Ocse indica poi che dal 2010 al 2014 i salari degli insegnanti sono diminuiti del 7% in termini reali sia nella scuola primaria che in quella secondaria.
.
Nel 2014 un insegnante italiano poteva contare su un salario di 32.995 dollari.
.
I prof più “ricchi” sono quelli del Lussemburgo con 108mila dollari, ma ben sopra la media risultano anche i quasi 64mila dollari dei tedeschi.
.
Il tasso di ingresso dei giovani italiani nei corsi di laurea triennale, dice il rapporto, non supera il 37%, contro una media Ocse del 59 per cento.
.
.
Sugli studi universitari pesa anche il nodo del diritto allo studio, che secondo l’Ocse è lungi dal garantire l’equità.
.
Infatti circa l’80% degli iscritti a corsi di primo e secondo livello non riceve alcun aiuto finanziario per le tasse d’iscrizione.
.
I dati Ocse dicono che in Italia oltre un terzo dei giovani tra i 20 e i 24 anni di età non lavora e non studia e tra il 2005 e il 2015 la loro percentuale è aumentata di 10 punti, molto più che negli altri paesi.
.
Unica nota positiva sul fronte dell’occupazione è quella di chi ha frequentato un istituto tecnico o professionale.
.
In Italia i giovani con questo titolo di studio vantano un tasso di disoccupazione inferiore rispetto agli altri paesi.
.
Per scaricare il rapporto completo dell’OCSE, clicca QUI
Per scaricare il capitolo del rapporto dedicato all’Italia, clicca QUI
.
.
PON 2020 – Cultura e Sviluppo: dal 15/09/2016 le Domande del Bando CULTURA CREA
114 MILIONI le risorse a disposizione dal Bando promosso dal Ministero dei Beni Culturali e gestito da INVITALIA per le Start-Up e le imprese culturali del Sud che intendono creare e sviluppare iniziative nel settore dell’industria culturale-turistica e per sostenere le imprese No Profit che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio.
3 le linee di intervento:
-
supportare e sostenere la nascita di Start Up nei settori “core” delle cosiddette industrie culturali
-
consolidare e sostenere l’attività di Imprese operative nella filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici
-
favorire la nascita e la qualificazione di servizi e attività connesse alla gestione degli attrattori e alla fruizione e valorizzazione culturale, realizzate da Imprese No Profit
Le informazioni per presentare la domanda sono su http://www.invitalia.it/site/new/home/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/cultura-crea.html
Per scaricare la scheda sinottica clicca qui
GLI ITALIANI DOVE INVESTONO I LORO SOLDI ? Scarica il nuovo report pubblicato dalla Consob
.
|Autore: Rino Scoppio|
.
La Consob ha pubblicato in questi giorni un nuovo report:
.
“LE SCELTE DI INVESTIMENTO DELLE FAMIGLIE ITALIANE”.
.
Il documento conferma il basso livello di conoscenze finanziarie delle famiglie italiane.
.
Solo poco più del 40% degli intervistati è in grado di definire correttamente alcune nozioni di base, quali inflazione e rapporto fra rischio e rendimento.
.
.
Concetti più sofisticati riguardanti le caratteristiche dei prodotti più diffusi registrano percentuali anche inferiori.
.
Il livello di conoscenze finanziarie, omogeneo tra generi, è più elevato per i soggetti più istruiti e i residenti in Italia settentrionale.
.
.
Più del 20% degli intervistati dichiara di non avere familiarità con alcuno strumento finanziario.
.
Il restante 80% indica più frequentemente i titoli del debito pubblico e le obbligazioni bancarie, seguiti da azioni quotate e fondi azionari.
.
.
Per scaricare il report integrale della Consob (in italiano), clicca QUI
.
370 PAGINE DI STATISTICHE SUI CONSUMI FOOD & NON FOOD DEGLI ITALIANI. Scarica il rapporto Coop
.
|Autore: Rino Scoppio|
Coop ha pubblicato il suo annuale Report sui consumi food e non food in Italia .
.
Ecco alcuni degli indicatori più interessanti.
.
16 milioni di italiani sfruttano ogni occasione per fare attività fisica.
.
.
Siamo tutti ossessionati dalle diete.
.
.
La nostra alimentazione mediterranea e il buon clima ci rendono uno dei popoli più magri al mondo.
.
.
Mangiamo sempre più spesso fuori casa.
.
.
La gran parte del nostro budget familiare è dedicato alle spese per la casa
.
Internet & Social Media sono la nostra ossessione quotidiana.
La crisi ci spinge ad acquistare i prodotti usati e a condividere quelli che abbiamo.
.
La Sharing Economy diventa sempre più importante nel nostro paese.
Per scaricare il report di COOP, clicca QUI