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LA CULTURA ITALIANA VALE 68,4 MILIARDI DI EURO. Scarica il report pubblicato da Federculture
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Rino Scoppio
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Federculture ha presentato ieri il 13° Rapporto Annuale.
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Il 2016 è stato un anno positivo per la fruizione di cultura da parte degli italiani che tornano a spendere in servizi culturali.
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La spesa in cultura e ricreazione delle famiglie tra il 2016 e il 2017 si è incrementata dell’1,7 %, passando da 67,3 a 68,4 miliardi di euro.
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Sul fronte dello spettacolo l’andamento dei consumi è in crescita, la variazione annua è positiva per tutte le voci.
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Nel 2016 crescono le visite a musei e mostre, siti archeologici e monumenti, concerti e cinema .
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Gli unici dati in forte flessione sono quelli che riguardano gli spettacoli di musica classica e opere e la lettura.
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Purtroppo una larga fetta degli italiani non ha alcun consumo culturale.
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Le famiglie italiane spendono mediamente 130,06 euro al mese per consumi culturali.
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Esistono però grandi differenze fra le diverse regioni.
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Il 2016 è stato un grande anno per il turismo italiano.
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Ecco i dati per arrivi e presenze (pernottamenti).
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Per scaricare la sintesi del rapporto, clicca QUI
Per scaricare le slide ufficiali, clicca QUI
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QUANTO VALE IL SETTORE DELLA CULTURA IN ITALIA? 89,9 miliardi di euro. Scarica l’indagine pubblicata da Symbola e UnionCamere
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Rino Scoppio
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E’ stata pubblicata l’edizione 2017 della ricerca
“IO SONO CULTURA”.
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Lo studio è realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere in collaborazione con la Regione Marche.
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Oggi la cultura è uno dei fattori produttivi che più alimentano la qualità e la competitività, uno dei motori primari della nostra economia.
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Al Sistema Produttivo Culturale e Creativo (industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico artistico, performing arts e arti visive, produzioni creative-driven) si deve il 6% della ricchezza prodotta in Italia: 89,9 miliardi di euro.
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Il dato è in crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente.
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E non finisce qui, perché la cultura ha sul resto dell’economia un effetto moltiplicatore pari a 1,8.
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In altri termini, per ogni euro prodotto dalla cultura se ne attivano 1,8 in altri settori.
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Gli 89,9 miliardi, quindi, ne ‘stimolano’ altri 160 per arrivare a quei 250 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale, il 16,7% del valore aggiunto nazionale, col turismo come primo beneficiario di questo effetto volano.
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Lombardia e Lazio sono le regioni più importanti.
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Roma e Milano sono la capitali della cultura italiana.
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Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a 1,5 milioni di persone, il 6% del totale degli occupati in Italia.
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Dato anch’esso in crescita: +1,5%.
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Tutti i segmenti registrano bilanci positivi, sia in termini di valore aggiunto che di occupazione.
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La cultura vede la presenza di migliaia di aziende.
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Stampa e Editoria è il comparto più importante con 96.264 imprese attive.
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Per scaricare la ricerca completa (230 pagine), clicca QUI
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CAMMINI E PERCORSI: Un Bando per valorizzare i Beni del Demanio
Autore: Giorgio Caracciolo
È in corso di pubblicazione il Bando dell’Agenzia del Demanio promosso da MiBACT e MIT, per valorizzare oltre 100 immobili situati lungo i cammini e i percorsi ciclopedonali e storico-religiosi che attraversano l’Italia. Destinatari sono i giovani Under 40 che potranno ricevere in concessione gratuita gli immobili per trasformarli in ostelli, piccoli hotel, punti ristoro, ciclofficine, punti di servizio e assistenza per tutti i pellegrini, i turisti, i camminatori e i ciclisti che ogni anno percorrono questi tracciati.
Finalità del bando è quella di favorire e sostenere lo sviluppo del turismo lento offrendo la possibilità di riutilizzare gli immobili pubblici come contenitori di servizi e di esperienze autentiche, fortemente radicate sul territorio.
Cammini e Percorsi si inquadra nell’ambito del Piano Strategico del Turismo 2017–2022 e del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche/Piano Straordinario della Mobilità turistica.
Per compilare il QUESTIONARIO clicca QUI
POR PUGLIA 2014-2020: AIUTI AL SETTORE TURISMO E SERVIZI ANNESSI
|Autore: Giorgio Caracciolo|
Nel 2015 la Regione Puglia ha pubblicato 2 Avvisi per la presentazione di domande di Aiuti a valere sulle risorse assegnate dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per la valorizzazione del patrimonio del territorio costituito da masserie, trulli, torri e fortificazioni e da palazzi che presentano un interesse artistico e storico-architettonico, nonché per la riqualificazione delle strutture turistiche.
Sono previste 2 Misure di intervento:
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Aiuti alle grandi imprese e alle PMI per Programmi Integrati di Agevolazione per investimenti promossi dalle grandi imprese e dalle PMI il cui importo può essere compreso tra 1 e 40 milioni di euro
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Aiuti agli investimenti delle PMI nel settore Turistico-alberghiero riservato alle PMI che realizzano investimenti di importo non superiore a 4 milioni di euro
Le agevolazioni previste dalle Misure regionali non possono eccedere l’intensità di Aiuto pari al 45% e sono cumulabili con la maggiorazione del 40% (c.d. super ammortamento) del costo dei beni acquistati entro il 31.12.2016.
Per scaricare la scheda sinottica clicca qui
LA REPUTAZIONE DELLE REGIONI ITALIANE. Scarica la ricerca pubblicata da Reputation Manager
La società Reputation Manager ha pubblicato in questi giorni una ricerca sulla reputazione on line delle regioni italiane.
Ecco i risultati più interessanti.
Le regioni più cercate sul web:
La matrice odio/amore:
Le regioni più amate….(in verde):
La classifica generale per indice reputazionale:
Per scaricare l’intera ricerca di Reputation Manager, clicca QUI
IN ITALIA SI PRODUCONO SEMPRE PIU’ FILM. DIMINUISCE PERÒ IL NUMERO DEGLI SPETTATORI. Scarica il rapporto sull’industria cinematografica in Italia
La Fondazione Ente dello Spettacolo ha pubblicato il Rapporto 2014 sul Mercato e l’Industria del Cinema in Italia.
Ecco i principali indicatori.
110 milioni di euro di incassi persi dal 2012
Il finanziamento statale si riduce e viene spalmato su più titoli.
Aumenta il numero dei film prodotti e siamo fra i leader mondiali.
Il cinema rimane comunque il divertimento preferito dagli italiani
Nonostante le chiusure avvenute in questi anni, il numero degli schermi rimane molto alto nel panorama internazionale.
Per scaricare il report, clicca QUI
UNA BUONA NOTIZIA. Crescono i consumi culturali in Italia. Leggi i dati pubblicati da Federculture
Federculture ha pubblicato il suo 11° Rapporto Annuale.
La pubblicazione analizza annualmente lo stato dell’arte della cultura in Italia e si è trasformata negli anni in un punto di riferimento per gli operatori del settore.
L’analisi condotta sull’immenso patrimonio artistico e culturale italiano mostra numerose criticità che vanno dalle risorse finanziarie limitate ai complessi meccanismi di collaborazione pubblico-privato che stanno trasformando questa ricchezza in un elemento potenziale e non concretamente competitivo.
La difesa, la valorizzazione e il rilancio del patrimonio e delle attività culturali e artistiche sono operazioni essenziali da mettere in atto urgentemente per restituire il giusto valore alle istituzioni culturali e riportare le politiche culturali al centro degli interessi della società civile.
Lo studio comprende anche un focus su scenari alternativi di estrema attualità come il crowdfunding o l’art bonus che si vanno affermando sempre più come risultato della progressiva riduzione delle forme di finanziamento pubblico.
Ecco alcuni dei dati più interessanti contenuti nel rapporto.
Il 2014 ha visto una ripresa dei consumi culturali delle famiglie italiane:
Crescono i visitatori ai siti culturali:
Ecco le mostre più visitate in Italia l’anno passato:
Qui trovi la sintesi dei risultati.
Qui trovi le slide di presentazione.
Qui trovi il sito del Sole 24 Ore dove acquistare il volume completo.
TUTTI I NUMERI DELL’INDUSTRIA CULTURALE IN ITALIA. Scarica gratis il rapporto pubblicato da Symbola/Unioncamere (238 pagine)
Dalla bellezza, alla cultura alla green economy le imprese italiane più illuminate hanno già colto i segnali che ci parlano del futuro.
IO SONO CULTURA, arrivato alla quinta edizione e realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, racconta un pezzo di questa Italia.
Un’Italia che punta sulla cultura e la creatività per rafforzare le manifatture, come già fanno Germania, Gran Bretagna, Giappone e Corea.
Che punta sul suo soft-power e che dimostra, bilanci alla mano, che con la cultura si mangia, eccome.
E si costruisce il futuro.
Infatti, alle imprese del sistema produttivo culturale italiano (industrie culturali, industrie creative, performing arts e arti visive, attività legate alla gestione del patrimonio storico artistico e produzioni di beni e servizi a driver creativo) si devono oggi 78,6 miliardi di euro (5,4% della ricchezza prodotta in Italia).
Che arrivano a 84 circa (il 5,8% dell’economia nazionale) se includiamo istituzioni pubbliche e non profit.
Ma il valore trainante della cultura non si ‘limita’ a questo.
Contamina, invece, il resto dell’economia, con un effetto moltiplicatore pari a 1,7: per ogni euro prodotto dalla cultura, cioè, se ne attivano 1,7 in altri settori.
Gli 84 miliardi, quindi, ne ‘stimolano’ altri 143, per arrivare a 226,9 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale, col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano.
Le sole imprese del sistema produttivo culturale (443.208, il 7,3% del totale delle imprese italiane) danno lavoro a 1,4 milioni di persone, il 5,9% del totale degli occupati in Italia (1,5 milioni, il 6,3%, se includiamo pubblico e non profit).
Per non parlare delle ricadute occupazionali – difficilmente misurabili ma indiscutibili – su altri settori, come il turismo.
La cultura e la creatività, poi, mettono il turbo alle nostre imprese: infatti chi ha investito in creatività(impiegando professionalità creative o stimolando la creatività del personale aziendale) ha visto il proprio fatturato salire del 3,2% tra il 2013 e il 2014; mentre tra chi non lo ha fatto il fatturato è sceso dello 0,9%. Tendenza ancor più spiccata per l’export, cresciuto lo scorso anno del 4,3% per i primi e solo dello 0,6% per i secondi.
E si tratta di un differenziale competitivo che riguarda non solo le imprese di più grandi dimensioni, ma anche le più piccole, incluse quelle operanti nei settori del made in Italy.
In “Io sono cultura” – una sorta di annuario, per numeri e storie, realizzato anche grazie al contributo prezioso di circa 40 personalità di punta nei diversi settori analizzati – scandagliamo questa realtà: musei, gallerie, festival, beni culturali, letteratura, cinema, performing arts, ma anche industrie creative e made in Italy, cioè tutte quelle attività produttive che non rappresentano in sé un bene culturale, ma che dalla cultura traggono linfa creativa e competitività.
Quindi il design, l’architettura e la comunicazione: industrie creative che sviluppano servizi per altre filiere e veicolano contenuti nel resto dell’economia, dando vita ad una ‘zona ibrida’ in cui si colloca la produzione creative-driven, fatta, ad esempio, di manifattura evoluta.
Per scaricare il rapporto di Symbola/Unioncamere, clicca QUI
LE NAZIONI LEADER MONDIALI NEL TURISMO. Scarica il report completo (516 pagine)
Il World Economic Forum ha pubblicato il “Travel and Tourism Competitiveness Report 2015”.
E’ la Spagna il Paese più competitivo del mondo per il turismo.
L’Italia è solo ottava
Per gli analisti del World Economic Forum pesa di più la scarsa priorità data al turismo, i prezzi alti e la pressione delle tasse.
La graduatoria 2015 oltre ad assegnare per la prima volta la palma d’oro alla Spagna mette sul podio anche la Francia e la Germania, davanti agli Usa, al Regno Unito e alla Svizzera.
La forza dell’Italia – sottolinea il rapporto – sta nelle sue risorse naturali e culturali (quinta) e nelle infrastrutture (13esima), ma resta molto cara (133esima per la competitività dei prezzi) e risente di un contesto poco favorevole per le imprese (127esima), di una burocrazia soffocante, di tasse elevate e una normativa sul lavoro molto rigida.