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ARRIVA RED, LA VERSIONE DI YOUTUBE A PAGAMENTO. Ecco i contenuti
YouTube ha appena annunciato Red, una nuova versione a pagamento del suo servizio di video in streaming in cui non ci sarà pubblicità.
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Il servizio sarà sperimentato dal 28 ottobre negli Stati Uniti, per poi essere diffuso anche in Europa dal prossimo anno.
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Costerà 9,99 dollari al mese.
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Gli abbonati con questa cifra potranno accedere a un ricco catalogo di contenuti:
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– Youtube Music
– Youtube Gaming
– Google Play Music
– Youtube Kids
…e tanto altro ancora (serie tv originali, film, applicazioni).
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I video potranno essere salvati e guardati anche off line su qualsiasi dispositivo (computer, smartphone, tablet).
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Ecco l’annuncio ufficiale.
TUTTI I NUMERI DELLA TV PRIVATA IN ITALIA. Ecco la ricerca pubblicata da Confindustria
Confindustria Radio Televisioni ha presentato alla stampa lo “Studio Economico del settore televisivo privato italiano“ giunta alla XXI edizione.
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Mediaset mantiene la sua leadership sulla raccolta pubblicitaria.
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Nel settore delle Tv Locali anche se gli editori continuano ad investire, permane una evidente situazione di difficoltà del comparto nella coda lunga della crisi.
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In questo grafico, la distribuzione geografica dei ricavi.
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Per scaricare il report di Confidustria, clicca QUI
FINALMENTE. Facebook spartirà gli incassi pubblicitari con i creatori di contenuti. Ecco i dettagli
Facebook va all’attacco di Youtube.
Fra poco verrà lanciato un nuovo tipo di contenuti, chiamati Suggested Videos.
Saranno piccoli gruppi di filmati visibili scorrendo il News Feed.
In questa prima fase si vedranno video delle aziende partner del test:
NBA, Fox Sports, Funny or Die e Tastemade.
Dopo che un utente guarda un video, Facebook gli mostrerà filmati aggiuntivi che possano interessarlo, inframmezzati da video pubblicitari che partiranno in autoplay con il sonoro.
Il modello di business proposto da Facebook è in effetti come quello di Youtube: dei proventi della pubblicità, il 55% andrà al creatore del video e il rimanente 45% resterà alla piattaforma.
Facebook con questo progetto vuole attirare nuovi produttori di contenuti e di conseguenza, tenere gli utenti più a lungo sulla piattaforma.
Questa novità partirà su iOS nelle prossime settimane, mentre il lancio su Android e Web avverrà nei prossimi mesi.
Ecco l’articolo del Re/Code che annuncia questa novità
LE FONTI DI INFORMAZIONI PIU’ CONSULTATE DAGLI ITALIANI. Scarica il rapporto pubblicato dalla Reuters
La Reuters ha pubblicato il Digital News Report 2015.
In Italia le fonti di informazione più consultate on line sono Repubblica, Google News e Ansa.
Lo studio della Reuters ha l’obiettivo di monitorare attività e cambiamenti dell’informazione nello ‘spazio digitale’ e nei mass media “classici” (tv, stampa, radio).
Impietoso il confronto per l’Italia: il rapporto tra fruitori di notizie da mezzi tradizionali e quelli digitali è di quasi 4:1 (altrove è di 2:1 o anche meno).
Se la televisione rimane la principale fonte di notizie e la vendita di giornali di carta è in costante declino, l’offerta online è sempre più varia, anche se il modello di business sostenibile è ancora claudicante.
Gli italiani sembrano ancora preferire l’informazione free – anche non verificata – invece di quella verificata a pagamento.
Nella mole enorme di informazioni disponibili, evidenzia lo studio, molti siti italiani – si legge – hanno perduto in popolarità, mentre sempre più sono le persone che utilizzano i social media e le app per l’accesso e la condivisione di notizie.
Il lettore preferisce il vedere al leggere, e così Facebook e YouTube sono i social network maggiormente utilizzati per accedere alle notizie.
In coda, Twitter.
Da notare, infine, che la penetrazione di Internet è tra le più basse rispetto agli altri Paesi presi in esame: 59% contro il 75% della Spagna, l’83 per non parlare di Finlandia (97%)
Scarsa anche la fiducia in quanto si legge.
In Italia si ferma al 59% mentre in Spagna è al 75%, in Francia.
Ecco il report completo della Reuters
Ecco la sintesi per il mercato italiano
I BILANCI DELLE LEGHE CALCIO IN EUROPA. Leggi i dati pubblicati da Deloitte
La società di consulenza Deloitte ha pubblicato l’Annual Rewiev of Footbal Finance.
Per il calcio italiano emerge un dato preoccupante: nonostante il trend in crescita, rimane schiavo dei diritti tv.
Se si prendono le 5 principali leghe europee (oltre alla Serie A quarta per giro d’affari con 1,7 miliardi nella stagione 2013/14, ci sono Premier League, Bundesliga, La Liga e, quinta, la Ligue 1 francese) la nostra prima serie è quella in cui i proventi dai diritti tv pesano maggiormente (59% del totale).
E questo nonostante non siano certo i più elevati in assoluto.
Qualche crudo numero permette di avere un quadro più completo: in media i diritti pesano il 48%, meno della metà del giro d’affari del pallone pari a 11,303 miliardi per le cinque serie di prima fascia.
Per scaricare il report di Deloitte, clicca QUI
QUALI SONO I GIORNALI PIU’ LETTI IN ITALIA ? Leggi i dati pubblicati da Audipress
Audipress ha pubblicato i dati dell’ultimo anno sui lettori dei giornali in Italia.
Con più di 46 milioni di lettori ogni mese (quasi il 90% della popolazione), la stampa si conferma un mezzo capace di raggiungere tutti i segmenti della popolazione.
Il dato si fonda su 48.924 interviste su un campione rappresentativo della popolazione italiana da 14 anni in su, lungo un calendario di 35 settimane, dal 22 aprile 2014 al 29 marzo 2015.
Per quanto riguarda i singoli quotidiani, in testa la Gazzetta dello Sport, seguita da Corriere della Sera e La Repubblica.
La ricerca conferma anche la penetrazione della lettura digitale, soprattutto nelle classi socio-economiche superiori e medio-superiori.
Il numero degli italiani che scelgono il digitale come formato esclusivo è aumentato in particolare per i quotidiani: +6% rispetto all’indagine precedente.
Ecco la classifica dei principali quotidiani:
Gazzetta dello Sport : 3.251.000 lettori di carta e/o copie digitali replica e 3.149.000 di carta.
Corriere della Sera ha 2.530.000 lettori di carta e/o copie digitali replica e 2.350.000 di carta.
La Repubblica ha 2.493.000 lettori di carta e/o copie digitali replica e 2.282.000 di carta.
Corriere dello Sport ha 1.547.000 lettori complessivi,
La Stampa: 1.280.000,
Il Messaggero: 1.175.000,
QN Il Resto del Carlino: 1.097.000,
Il Sole 24 Ore: 889.000,
Tuttosport: 823.000,
Il Mattino: 728.000.
Il Giornale: ha 484.000 lettori complessivi,
Il Fatto Quotidiano: 424.000,
Avvenire: 356.000,
Libero: 270.000.
Per quanto riguarda la free press:
Metro ha 826.000 lettori di carta e/o copie digitali replica;
Leggo ne ha 748.000.
Per leggere i dati completi, clicca QUI
I 100 MARCHI PIU’ POTENTI AL MONDO. Scarica il report completo pubblicato da WPP
Il colosso della comunicazione WPP ha pubblicato il report MOST VALUABLE GLOBAL BRANDS 2015.
In questo documento viene calcolato il valore di mercato dei primi 100 marchi al mondo.
Sono i brand delle tecnologie ad occupare i primi 4 posti.
I marchi tecnologici sono cresciuti in un anno del 24%, per un valore totale di 900,8 miliardi di dollari.
La classifica non prende in esame solo i dati finanziari, ma anche l’impatto sui consumatori e sul mercato.
I primi 100 brand al mondo hanno una valore complessivo di 3,3 mila miliardi di dollari, il 14% in più rispetto al 2014.
Il brand dell’Apple ha un valore di oltre 246 miliardi di dollari.
Nell’ultimo anno è cresciuto del 67%.
Molto dell’incremento si deve all’IPhone 6.
Al secondo posto scende Google.
Nonostante il marchio del motore di ricerca sia cresciuto del 9% rispetto al 2014, il suo valore è molto inferiore rispetto a quello di Apple, e si attesta a più di 173 miliardi di dollari.
Terza posizione per Microsoft che guadagna una posizione rispetto al 2014, crescendo del 28% e vale più di 115 miliardi di dollari.
Infine, Ibm che perde una posizione e oggi vale quasi 94 miliardi di dollari.
Tra le altre posizioni, Amazon al quattordicesimo posto, Oracle al 44°, eBay al 73°.
Per scaricare il rapporto completo, clicca QUI
NON SPAMMARE NELLE TUE OPERAZIONI DI MARKETING. Ecco le linee guida pubblicate dall’autority della Privacy
Marketing e privacy: imprese avvertite, consumatori tutelati
Le regole del Garante per offerte commerciali a prova di privacy
A chi può chiedere aiuto un utente esasperato dalle telefonate indesiderate?
Si può monitorare il comportamento di un consumatore on-line?
Come evitare che una promozione commerciale si trasformi in un boomerang per l’immagine di un’impresa?
Quali sono le regole che deve rispettare un’azienda per contattare i potenziali clienti sui social network?
Sono solo alcune delle domande alle quali risponde il nuovo vademecum “VIVA I CONSIGLI, ABBASSO LO SPAM. Dal telefono al supermercato: il marketing a prova di privacy”, pubblicato dal Garante della protezione dei dati personali.
In questo documento si spiega ai consumatori quali sono i loro diritti e come esercitarli.
Le imprese devono migliorare la relazione positiva con i propri utenti ed evitare che il mondo delle promozioni commerciali degeneri solo nel “Far West” dello spam.
Nella guida messa a punto dall’Autorità è possibile trovare chiarimenti, consigli, regole utili a conciliare la privacy delle persone con le necessità del mercato.
I consumatori potranno scoprire come impedire ad un’impresa di violare la loro privacy, intromettendosi senza consenso nella loro vita quotidiana con telefonate o messaggi indesiderati, oppure spiando di nascosto i loro acquisti.
Le aziende troveranno indicazioni su come poter affiancare il consumatore – ascoltandolo e fidelizzandolo senza essere invadenti – e approfondire i tanti provvedimenti adottati dal Garante per sviluppare corrette pratiche di marketing.
Il vademecum analizza, infatti, in maniera specifica i problemi ricorrenti legati alle promozioni telefoniche e al funzionamento del Registro delle Opposizioni, così come alle tessere di fidelizzazione, ma anche quelli posti dalle nuove frontiere della comunicazione (come le promozioni tramite e-mail, la messaggistica istantanea e i social network).
Il testo è suddiviso in otto capitoli strutturati in forma di domanda/risposta, così da rendere più agevole l’approfondimento dei quesiti che vengono posti al Garante con maggiore frequenza:
“Privacy e marketing nell’impresa”,
“Libertà al consumatore: informativa e consenso”,
“Finalità e disponibilità: asso pigliatutto”,
“Le differenze tra i personal shopper e i disturbatori”,
“La ricerca del cliente e lo scambio dei dati”,
“Le promozioni al telefono”,
“Web e social network, liberi dallo spam”,
“Aiuto! a chi mi rivolgo?”.
Il vademecum si chiude con un’appendice ricca di riferimenti utili per chi vuole approfondire i principali provvedimenti adottati da Garante in questo settore.
Per scaricare la guida, clicca QUI
E’ UFFICIALE. Da oggi parte il nuovo accordo fra Facebook e gli editori. Ecco come funziona
L’annuncio ufficiale di Facebook.
E’ operativo il nuovo accordo con gli editori di quotidiani e periodici.
Il nuovo prodotto si chiama Instant Articles.
Permette di creare, all’interno dell’app iOS di Facebook, articoli «veloci e interattivi».
Facebook spiega la nuova offerta come risposta alla crescente condivisione di news all’interno del social network, specie su mobile, che ormai da anni è la prima piattaforma di accesso (nell’ultima trimestrale il 73% dei ricavi arrivavano proprio dall’app per smartphone).
Il problema è la lentezza di caricamento: da click sul link all’apertura dell’articolo l’azienda calcola che in media ci vogliano 8 secondi.
Con Instant article l’apertura diventa 10 volte più veloce.
Instant Articles introduce inoltre una serie di funzioni interattive che stanno sperimentando al momento 9 grossi partner: The New York Times, National Geographic, BuzzFeed, NBC, The Atlantic, The Guardian, BBC News, Spiegel e Bild.
Sarà possibile zoomare e esplorare le foto ad alta risoluzione inclinando il telefono, guardare video in auto-play scorrendo l’articolo, mappe interattive esplorabili, didascalie audio e la possibilità di mettere like e commentare le singole parti di un articolo.
L’esperienza sembra ispirarsi alle web stories che da qualche anno sono diventate una opportunità per visualizzare in profondità – con video, grafiche, testo e immagini – reportage e storie anche di ampio respiro.
Ecco il video: